Siamo partiti con la speranza che le previsioni meteo fossero sbagliate, “Lampi e Truoni” sul display del cellulare, ogni volta che cercavo sul motore di ricerca : previsioni meteo a Roma per sabato 15 aprile.
Nonostante tutto l’umore dei miei compagni di viaggio era buono, nessun pessimismo, anzi abbiamo riso e scherzato sul come i bagnolesi riescano ad adattarsi alle situazioni e a ricevere beneficio anche quando non se ne prospetta … Arrivati alle Catacombe di San Callisto, Cimitero ufficiale della chiesa di Roma, abbiamo attraversato i secoli a ritroso, infilandoci nelle viscere della terra, trovando tracce di un mondo opulento e al contempo misero, pieno di speranza, proprio come quello che stiamo vivendo noi. Tombe scavate nel tufo , piccole, grandi, strette, larghe, tombe per poveri e per ricchi, notabili, Papi e Santi (Stupenda quella di santa Cecilia).
Simboli incisi nel tufo, affreschi di storie del vecchio e nuovo testamento, bassorilievi in marmo, tutto, con tematiche legate alla speranza di resurrezione. Quanta umanità è passata in questi cunicoli, lasciando traccia di se e scavando nella terra …. intanto noi non ci siamo bagnati.
Sul Lungo Tevere ad aspettarci Castel Sant’Angelo, proseguendo verso Piazza Navona, abbiamo ammirato la fontana del Moro, la fontana dei 4 fiumi e la fontana del Nettuno, acqua dappertutto, dal cielo e dalla terra.
Dopo il ristoro con menù tipico romano ci siamo incontrati con Padre Agnello, il nostro carissimo frate francescano, che per anni ha condiviso gioie e dolori della comunità irpina, diventato Parroco della Basilica di San Pietro continua ad avere un forte legame con la nostra Terra. Con i suoi sorrisi e con i suoi abbracci ci ha ospitato e condotto in un inedito percorso attraverso la Basilica di San Pietro, ci ha raccontato della trasformazione di un luogo, del colle Vaticano, dove venivano predetti gli avvenimenti futuri, per ispirazione divina o per antiveggenza profetica, dove san Pietro fu sepolto , dove Costantino ricoprì la necropoli, risparmiando la tomba dell’Apostolo, costruendo un ricco baldacchino di marmi preziosi, integrato nella costruzione della prima Basilica. Nelle Grotte Vaticane tra tombe di Papi, cappelle, mosaici, affreschi ci siamo fatti trasportare nel tempo dalla suadente voce di Agnello che ci raccontava di Santi, uomini, artisti che avevano fatto di quel luogo un incontro di popoli, di razze e di religioni, poi su in Basilica, dove ci ha parlato della “ Cattedra di San Pietro” e del Baldacchino del Bernini, (non della sua altezza o di quale materiale fosse stato utilizzato per la realizzazione) alla protezione che dava “al letto di amore, dove il Signore ci sposa”.
Infine la Santa Messa con gli splendidi canti di un coro di adolescenti anglosassoni che ancora riecheggia nella mia testa.
Cosa si vorrebbe di più da un giorno a Roma? Il sole?
Noi avevamo scelto gli ipogei, il sole ce lo siamo portati dentro.
Grazie a Tutti i partecipanti.
Maria Rachele Branca
Presidente del circolo socio-culturale Palazzo Tenta 39