Che di solito si sceglie un nemico e si combatte quello stesso nemico, trovando un amico. Magari un compagno, di viaggio. Qualcuno che ti aiuti nell’impresa, qualcuno che la pensi come te. Ma non solo, di solito un nemico comune fa allineare anche le curve ideologiche e non solo. Penso che siamo ad un punto in cui il nemico e talmente evidente che la sinistra avrebbe solo da trovare un/dei compagno/i per combattere. Ma tralasciando i termini puramente militari che non piacciono e dovrebbero non piacere a tutti, credo che oggi esiste una sinistra, ben radicata sul territorio italiano, che combatte la sinistra stessa. Anzi e capace di scegliere il nemico della sinistra come spalla “destra” e non si gira dall’altra parte.
Eppure siamo stati abituati a sintetizzare ogni fine di campagna elettorale con la parola unione. Unire questa sinistra sarebbe l’ideale per combattere una destra o chi oggi governa, perché non e solo la destra il problema. Forse perché ci sono visioni diverse di futuro in tutte le persone del globo. Si, ok! Pero non e che si fa a gara a chi e più a sinistra per poi arrivare ad abbracciare l’opposto. In questa misura non conviene come gara da fare perché si rischia di alimentare un disastro, come avviene da qualche anno. Facendo il giro completo di 360° arrivando persino a sedere allo stesso tavolino.
C’e da dire che anche in realtà piccole si e sempre usato questo modo di fare. “Io sono più intelligente di te” senza pensare che forse e meglio se te lo dicono gli altri che sei di un altro livello. E forse e anche meglio se ti dicono gli altri che riesci veramente a dimostrare che una sinistra diversa e possibile, senza andare altrove. La gara e persa in partenza, inutile ripeterlo. Ammettiamolo. Non si può ancora oggi pensare che anche in questo piccolo posto chiamato sinistra, ci si può fare l’esame del sangue e trovare varie tonalità di rosso, si spera.
Non e così che dovrebbe funzionare. Anzi si dovrebbe alquanto accogliere un ideale comune e non maltrattarne tanti altri che ci hanno contraddistinto. Fare anche il conto con la storia, perché forse qualcuno si dimentica i tempi del bipolarismo, ahi noi, ormai non più esistente. I blocchi distinti oggi ne sono tanti. E tutto sembra combaciare come in un campionato di calcio, dove anche e per fortuna il Bologna o il Cesena dicono la loro.
Beh, nel campo della sinistra dire la propria non e difficile, l’abbiamo dimostrato in questi anni. E difficile far credere a tutti che la tua idea e valida e può soddisfare tutti. Perché funziona ancora così , non e l’idea ad essere valida, ma chi la propone. E quindi, in conclusione di un articolo di agosto, dove forse e buon auspicio parlare di rinfrescatina delle idee, la proposta e quella di non fare più una gara di poveracci, dicendo che si va con chi e più a sinistra, forse non e poi tanto di sinistra, ma si va verso un altro emisfero.
Pensiamo invece che si potrebbe ragionare di una stessa morale. Sotto un’unica stella che splende, anche se non e il miglior momento per parlare di questo, forse a qualcuno interessa, anche se e più o meno di qua o di la. Non e il momento perché siamo pieni di scelte in questi periodi, dove soggiornare, dove andare in vacanza, cosa mangiare, con chi stare, a che ora uscire ed a che ora rientrare. Fa caldo, fa freddo e tanto altro ancora.
Potrebbe essere stancante anche per chi si trova in mezzo a queste discussioni, ma e qui solo in vacanza. Ma qualcuno può e deve dirlo alla sinistra stessa, che così non si va da nessuna parte. Lo e stato in passato e lo sarà anche se qualcuno ci ha provato. Unire va bene e si può fare, senza pero limitare l’ingegno di chi ha ancora i calzoni corti. Come si può fare e un altro discorso e non servirà una rubrica o un giornale intero di Palazzo Tenta per farlo. Ci vorrà il tempo necessario. Un tempo non troppo lungo anche perché gli anni passano e la voglia di dimostrare qualcosa sta scemando, come in tutte le realtà. Pensare che poi ci sono gli oppositori, che non sempre sono gli altri, ma anche chi ti e affianco. Coloro che sono più a sinistra di una sinistra che in questo momento non ha ancora capito se e di sinistra.
Scusate il gioco di parole, pero credo si sia capito che il problema esiste realmente. Esiste anche un partito come quello democratico che deve dimostrare anche in un piccolo paese come il nostro di essere vicino e non lontano dal territorio e lo deve fare prendendosi in carico questa “battaglia”. Non lo può fare solo un singolo cittadino, altrimenti il concetto di unione va a scontrarsi. Anche perché quel singolo cittadino, davanti allo specchio dirà alla sua immagine riflessa: “io sono più di sinistra di te”. Quindi, forse sarebbe meglio rompere gli specchi e gli schemi o no?
Giovanni Nigro
(da Fuori dalla Rete Agosto 2023, anno XVII, n. 2)