Un’inedita MEDAGLIA firmata DIOMEDE PATRONI e donata al “re di maggio”

Cronacanumismatica.com

Ai Bagnolesi e agli Irpini che amano la Storia Patria e anche la storia artistica segnata dai loro conterranei e dai loro concittadini che nel recente passato hanno dato lustro al proprio paese natio e perché tutto ciò vada trasmesso, da chi di dovere, quale memoria storia alle future generazioni.

Inoltre, questa notizia, che ho piacere di trasmetterVi e che meglio apprenderete dalla lettura degli allegati alla presente e pubblicata il 12 settembre u.s. sulla rivista on line specializzata CRONACA NUMISMATICA, sono certo che susciterà l’interesse di alcuni studiosi di Storia Patria o anche quelli di numismatici curiosi che desiderano scoprire dove attualmente possa essere ubicata quest’opera d’arte della migliore medaglistica italiana eseguita da DIOMEDE PATRONI su committenza dell’organizzazione che promosse nel 1933 la famosa Fiera di Avellino.

Suddetto medaglione in bronzo in quell’occasione fu donato dall’organizzazione stessa all’allora Principe ereditario Umberto si Savoia che venne ad inaugurare la sopracitata Fiera dell’Irpinia in Avellino.

Buona lettura e cordiali saluti.

Dino Vincenzo Patroni


Un’inedita MEDAGLIA firmata DIOMEDE PATRONI e donata al “re di maggio”

Venne eseguita nel 1933 per la Fiera dell’Irpinia | Un nuovo tassello di storia della famiglia Patroni, dinastia di medaglisti dall’inizio del ‘900


Una rarissima immagine del medaglione in bronzo realizzato da Diomede Patroni nel 1933 e donato a Umberto di Savoia, principe di Piemonte di Roberto Ganganelli

A seguito del nostro articolo dal titolo Umberto II, il re di maggio senza monete ci ha scritto il maestro Vincenzo Dino Patroni: “Caro direttore, le invio la foto e alcune notizie su una medaglia consegnata in presenza dello stesso autore, lo scultore Diomede Patroni, all’allora giovane principe Umberto di Savoia, in occasione di una mostra da quest’ultimo inaugurata nel mese di agosto del 1933 nella città di Avellino.

L’opera, che fu eseguita in bronzo, è probabilmente conservata dagli eredi del ‘re di maggio’ oppure si trova in qualche museo o collezione privata di cui, purtroppo, non ho notizia.

Tra l’altro, la pubblicazione di questa medaglia, eseguita dal mio grande nonno e mio maestro d’arte e di vita Diomede Patroni, cade nel 140° anniversario della sua nascita (Bagnoli Irpino, 28 giugno 1880 – Salerno, 31 dicembre 1968), ricorrenza nella quale sarà pubblicato anche un volume con scritti, inoltre, anche di Silvana Balbi De Caro sull’opera omnia di questo scultore italiano del ‘900 non ancora degnamente ricordato nella storia dell’arte italiana”.

Dalle interessanti notizie fornite dal maestro Patroni – in particolare un articolo de Il Giornale d’Italia del 18 agosto 1933, scopriamo che l’allora principe di Piemonte si era recato in visita alla Fiera dell’Irpinia dove Diomede Patroni, nell’ambito della rassegna d’arte, esponeva ben otto sue opere.

Nell’ambito della cerimonia di accoglienza dell’erede al trono avvenne la consegna della grande medaglia in bronzo di cui, purtroppo, oggi non si hanno più notizie ma che entra a pieno titolo fra i ritratti più belli e suggestivi di colui che, sebbene per breve tempo, cinse per ultimo la corona d’Italia.

Un bel ritratto senza dubbio, oranto del collare dell’Annunziata, delle stellette dell’uniforme – che, come il padre Vittorio Emanuele III, indossava quasi sempre nelle occasioni ufficiali – e che conferma il valore di un artista particolarmente versato, fra l’altro, nella modellazione delle fisionomie.

Sarebbe bello sapere dove sia finito il medaglione; in attesa di riscoprire la figura e l’opera del maestro Diomede Patroni – anche grazie al volume che sarà pubblicato entro fine anno – vi rimandiamo ad un altro artista di questa celebre famiglia campana, il maestro Corrado Patroni, cui abbiamo dedicato un articolo nel centenario della nascita (leggi qui). Per visitare, invece, il sito dell’artista Vincenzo Dino Patroni (cliccate qui).

Roberto Ganganelli (www.cronacanumismatica.com)


DINO VINCENZO PATRONI

Terza generazione della famiglia di artisti campani, Vincenzo Dino Patroni conserva la memoria storica di un secolo di creazioni grafiche, pittoriche, scultoree e medaglistiche
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