In questo Venerdì Santo, come avvisato, dopo la Celebrazione della Passione del Signore delle ore 16.00, in chiesa ognuno al suo posto nei banchi, faremo l’atto devozionale della Via Crucis meditata, a ogni stazione ci fermeremo a riflettere e meditare su ciò che vive Gesù e quale deve essere la nostra risposta confrontando la nostra vita con la sua. Cercheremo di vivere con fede il “pio esercizio della via crucis” nella preghiera e nel raccoglimento.
Metto per iscritto le riflessioni, perché a casa, magari, ci si possa raccogliere davanti a un Crocifisso e fare la via crucis con qualche libretto di preghiere aiutandosi con le presenti meditazioni. Mi rivolgo soprattutto a voi, giovani e ragazzi, perché col vostro preziosissimo aiuto nonni, zii, genitori e quant’altri, soprattutto se ammalati e sofferenti, possano fare questo atto devozionale, fosse il cielo che lo faceste anche voi insieme a loro, ma non chiedo tanto, almeno aiutate loro a collegarsi e a scaricare tali riflessioni. Grazie per questa collaborazione, veramente.
1a STAZIONE: Gesù condannato a morte
La condanna a morte di Gesù si rinnova a ogni peccato che si commette. È una scena continuamente ripetuta, è una continua e ripetuta uccisione! Le parole di Pilato: “Ecco il vostro Re …” ci chiamano a una scelta e a una risposta; il credente in ogni momento della vita è chiamato a tale scelta e col peccato, in pratica dà la risposta della folla: “Toglilo di mezzo, crocifiggilo, il mio re è Satana!”.
Stretti intorno a Maria, diciamo con Lei: “Re del mio cuore è Gesù! cacciamo via l’infame che vorrebbe usurpare il posto di Gesù”. E’ Maria che ci aiuta a rinnovare le Promesse Battesimali, e prima di dire “io credo” dobbiamo con forza e decisione, senza tentennamenti, dire: “Io rinunzio a satana, alle sue opere (superstizione, idolatria, divinazione, magia, stregoneria) e alle sue lusinghe e seduzioni (spiritismo, cartomanzia, oroscopi, astrologia, chiromanzia, chiaroveggenza, arti medianiche).
2a STAZIONE: Gesù riceve la croce sulle spalle
Per il cristiano tutto inizia con un Segno di Croce. Ha inizio nella croce materiale sulla quale fu inchiodato Gesù, perciò “chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, porti la sua croce ogni giorno e mi segua”. Se vogliamo seguire davvero Gesù, dobbiamo appartenere totalmente a Lui, questa è la condizione per seguirlo portando la croce ogni giorno. La via stretta con la porta stretta da attraversare per entrare nella vita eterna è la nostra via crucis quotidiana tra le 1000 difficoltà di ogni giorno. Chiediamo per questo l’aiuto a Maria e confidiamo nella sua materna protezione.
3a STAZIONE: Gesù cade sotto la croce la prima volta
Doveva essere veramente pesante la croce portata da Gesù, tanto da farlo stramazzare a terra! Anche la croce che portiamo noi pesa, si fa sentire, ci fa gemere e anche cadere. Ogni croce è pesante e quella personale pesa più di quella che portano gli altri. Non si fanno paragoni, le croci fanno parte della vita di tutti e non si possono evitare, allora bisogna affrontarle e portarle.
Nel portare la croce, piccola o grande che sia, bisogna mettere in conto anche le cadute, che non dipendono soltanto dalla pesantezza della croce, ma anche, e direi soprattutto, dalla nostra debolezza spirituale.
La Madonna, nostra Mamma Celeste, ci assisterà e quando per debolezza cadremo sotto il peso della croce che portiamo, certamente ci rialzerà subito, incoraggiandoci a proseguire il nostro cammino.
4a STAZIONE: Gesù incontra Sua Madre
Anche per noi, durante la nostra via crucis avviene un incontro: noi con Gesù e Maria. Quello tra Gesù e Maria fu straziante per loro e motivo di gioia per noi, perché seguì la nostra salvezza. L’incontro tra noi con Gesù e Maria non è straziante, ma consolante, dolce, tenero, è un balsamo per le nostre sofferenze, è un incontro benedetto perché abbiamo accanto a noi Gesù e e la Madonna, perciò niente ci deve scoraggiare, proprio perché sono accanto noi Gesù e Maria.
5a STAZIOINE: Gesù aiutato dal cireneo a portare la croce
Il cireneo non lo fa di sua spontanea volontà, viene costretto dai soldati (forse per paura che Gesù non arrivi sul calvario e non si possono “divertire”). Innanzitutto dobbiamo considerare il numero incalcolabile di coloro che sono costretti a portare la croce: nel subire violenza, per tirannia, per prepotenza, per bullismo, per povertà, per emarginazione, … … .
Ma noi vogliamo essere il cireneo di Gesù per amore, impegnandoci ad aiutare Gesù nel fratello che porta la croce della vita o è costretto da altri a portarla.
6a STAZIONE: La veronica asciuga il volto di Gesù
La veronica riesce ad avvicinarsi a Gesù e ad asciugare il suo sudore misto a sangue e sputi della soldatesca, e in premio riceve impresso sul panno usato le sembianze del volto di Gesù! Noi, similmente al cireneo di prima, vogliamo accostarci a Gesù per asciugare il suo sudore, gli sputi dell’umiliazione che riceve quando un fratello o sorella è umiliato, vilipeso e maltrattato, offeso e violentato o emarginato o schiavizzato.
Vogliamo distaccarci da coloro che dicono “crocifiggilo”, che puntano il dito di condanna perché non è come loro nella pelle o nel pensiero, ed essere invece portatori di consolazione e speranza per chi subisce oltraggi nella vita.
7a STAZIIONE: Gesù cade la seconda volta sotto la croce
Gesù più avanza con la croce addosso più soffre! Il cammino della vita più procede più si soffre, più si va avanti più il cammino si fa difficile e si cade, non una volte ma ripetutamente, per debolezza e prostrazione.
Le cadute della vita devono aiutarci a capire l’indebolimento spirituale causato dal peccato e dal voler fare da noi, senza Gesù e la Madonna. Vogliamo la vita eterna, ma vogliamo farcela da soli! La vita di Gesù e Maria non la otteniamo senza Gesù e Maria, solo loro ci rialzano dalle cadute e ci permettono di continuare il cammino.
8a STAZIONE: Gesù consola le donne di Gerusalemme
Porteremo sul serio la croce di Gesù, quando forse cominceremo a notare le conseguenze fatte di persecuzioni, ingiustizie, sofferenze varie. Sicuramente non mancherà la simpatia di anime buone, ma portare veramente la croce non riscuote consenso all’intorno.
Noi, come ogni fratello, portiamo ognuno la propria croce, ma dobbiamo fare una scelta: essere tra coloro che sono croce e causa di croce per gli altri oppure essere tra coloro che consolano, compatiscono, aiutano e a volte liberano anche dalla croce gli altri. Non si può tenere contemporaneamente il piede in entrambe le staffe!
Dobbiamo imitare Gesù, ascoltare ciò che dice! Non dobbiamo piangere su chi porta la croce, ma piangere su noi stessi, cioè espiare i nostri peccati, magari espiare anche i peccati altrui. Questa è la consolazione che Gesù si aspetta, la consolazione da dare agli altri e quella innanzitutto di non essere causa della croce degli altri, quella di solidarizzare con le pene degli altri soffrendo insieme a loro. Solo Gesù e la Madonna ci possono aiutare in questo.
9a STAZIONE: Gesù cade la terza volta sotto la croce
Quando il cammino è lungo e difficile sembra non finire mai e dopo ripetute cadute arriva quella che ci prostra tanto da desiderare di arrenderci. Invece bisogna raggiungere la meta continuando il cammino. Ancora una volta bisogna rialzarsi per arrivare alla meta.
La risurrezione è raggiunta solo con la morte. La via crucis, la via per arrivare alla salvezza, porta con sé sacrifici, rinunce, eliminazione dalla propria vita di ogni peccato, e solo la morte al peccato e del peccato in noi ci fa avere la vita da risorti. Muore l’uomo vecchio e rinasce l’uomo nuovo, dopo una via crucis lunga ed estenuante.
10a STAZIONE: Gesù spogliato delle sue vesti
La morte dell’uomo vecchio di cui parla San Paolo richiede che ci spogliamo della vita precedente con i suoi vizi e peccati, con le sue brutte abitudini e cattive inclinazioni, di tutto ciò che copriva la bellezza divina dell’essere umano, ricreato a immagine di Dio col Battesimo. E ogni cosa che cerchiamo di eliminare da noi stessi riapre le piaghe di ogni rinuncia fatta.
Ma davanti a Dio ci si presenta dopo aver eliminato tutto ciò che Lui non approva!
11a STAZIONE: Gesù inchiodato sulla croce
La via crucis si conclude raggiungendo la vetta del calvario! Il credente al termine del cammino è come se si facesse inchiodare a ciò che è stata la causa del suo no a Dio e quindi non gli rimane altro da fare che abbandonarsi totalmente alla sua misericordia. L’uomo abbandonato a se stesso sperimenta l’abissale distanza da Dio e, libero da tutto, può affidarsi totalmente a Lui.
Il credente, come Gesù, per poter sollevarsi da terra ha bisogno di essere inchiodato alla sua croce e spiccare così il volo nella risurrezione. Come Maria sotto la croce è inchiodata su di essa avendo i piedi a terra, così il credente si unisce a Gesù.
12a STAZIONE: Gesù muore in croce
Davanti a Gesù morente anche noi piangiamo, ripariamo, amiamo, moriamo. Sì, moriamo a noi stessi, perché l’io della superbia e dell’orgoglio muore soltanto se inchiodato alla croce. Gesù morendo sulla croce, insegna a tutti come bisogna far morire l’io egoista e superbo. Bisogna morire a noi stessi, tutti i giorni 24 ore su 24 e se le nostre devozioni, anche le più sante, non ci portano a questa morte necessaria e feconda, non si raggiunge la gloria della risurrezione. Solo così siamo gli altri figli dati da Gesù a Maria ai piedi della croce!
13a STAZIONE: Gesù deposto dalla croce
Solo dopo la morte in croce descritta prima, siamo diventati veri figli di Maria e, come Gesù, possiamo stare in braccio a Maria. Non più da figli morti, ma da figli vivi che con la morte dell’io hanno avuto la vita in pienezza.
Come il corpo esangue di Gesù è il corpo di un Dio da risorgere per virtù propria, così il credente morto a se stesso è pieno di vita divina e vive tra le braccia di Maria, perché, morto in lui l’uomo vecchio, vive in lui l’uomo nuovo Gesù. Ci aiuti Maria ad ottenere questa vita!
14a STAZIONE: Gesù deposto nel sepolcro
Gesù morto è messo nel sepolcro, che poi sarà trovato vuoto. Noi, morti all’uomo vecchio, in quale sepolcro siamo messi? Noi non siamo messi in un sepolcro ma nel tempio della Chiesa il giorno del nostro Battesimo e ogni volta, dopo che ci siamo confessati bene, siamo riammessi in quel Corpo Mistico dal quale eravamo usciti col peccato mortale.
Inchiodati con Cristo sulla croce, morti con Cristo, seppelliti con Cristo possiamo dire risorti con Cristo a vita nuova. Perciò “io ringrazio e ratifico nelle tue mani, o Maria, le promesse del mio Battesimo” e mi impegno a rinunziare a Satana con le sue opere e seduzioni, per vivere ed essere sempre quel figlio che Gesù ti ha affidato sotto la croce.
15a STAZIONE: Gesù risorge da morte
Gli Evangelisti attestano che coloro che sono andati al sepolcro per ultimare i riti della sepoltura, interrotti la sera del venerdì perché col tramonto del sole iniziava già il sabato, hanno trovato la tomba vuota e solo dopo inizia una serie di apparizioni di Gesù Risorto. Ogni persona a cui è apparso Gesù riceve il mandato dell’annuncio della risurrezione: va a dire … ciò significa che la nostra fede è fondata sulla Risurrezione di Gesù, tolta la fede nella Risurrezione di Cristo non è più fede cristiana!
Quindi credere nella risurrezione di Gesù, comporta
Credere anche nella nostra risurrezione e
Annunciare a tutti con la vita e con la parola che Gesù è risorto e
Vivere da risorto dopo la via crucis, dopo il cammino di conversione. Anzi conversione e vita da risorto sono due facce della stessa medaglia.
Il credente che percorre la sua via crucis unito a Gesù la conclude con la risurrezione, che a sua volta è l’inizio di una via lucis, di un cammino da persona illuminata da Gesù Risorto Luce del mondo. Allora questo cammino ha un suo itinerario obbligato a cui chi è risorto / convertito / figlio della luce non può sottrarsi.
In un mondo spesso immerso nelle tenebre di ogni tipo, in un mondo in cui si afferma sempre più la “cultura della morte”, il “figlio della luce” si impegna a riaffermare la cultura della vita e dell’amore, della fratellanza e della solidarietà. Amen.
Buona Pasqua di Risurrezione!
Don Stefano