Strano paese l’Italia, ma non troppo e non solo…
Tutti contenti perché il PIL crescerà dello 0,4% più del previsto (fino al 4,5%), ma nessuno sembra occuparsi seriamente dei due milioni di licenziamenti possibili da luglio 2021.
E poi, l’italiano medio diffida dello Stato ma, al tempo stesso, lo considera una mucca da mungere, senza domandarsi da dove debbano arrivare i soldi che continua a chiedergli.
Intanto un anno di pandemia ha accresciuto le disuguaglianze sociali. Si pensi che, nel 2019, il 20% degli italiani (quelli ricchi) detenevano il 70% della ricchezza e che il 5% di essi possedeva la stessa ricchezza dell’altro 95%. Questi dati, già assurdamente ingiusti, sono peggiorati a seguito della crisi del Covid. Ad esempio, gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà sono passati dal 23 al 27%, nel 2020.
Insomma, in Italia ci sarebbe un grande bisogno di un Robin Hood, per ridurre le differenze ormai intollerabili e che rischiano di sfociare in una crisi sociale anche violenta.
Ci vorrebbe un Robin Hood, davvero. Anche perché la politica è ormai incapace di decidere alcunché, attenta ai sondaggi e ai decimali in più o in meno.
Enrico Letta, da poco segretario del Partito Democratico, ha lanciato una proposta di aumento della tassa di successione (cioè sull’eredità) che io considero molto timida e non certamente in grado di incidere quanto necessario sulle disuguaglianze.
La proposta consiste nell’aumentare dal 4% al 20% la tassazione sulla parte di eredità che supera i cinque milioni di euro. Cioè, se tu lasci in eredità o doni fino a 4 milioni e 999 mila euro di beni e danaro, non paghi un centesimo in più. Se tu lasci in eredità 5 milioni e 500 mila euro, allora mentre oggi paghi 220 mila euro, con la nuova tassa pagheresti 300.000. Pochi spiccioli in più, per un ultramilionario (in euro). Lo Stato, però, con gli 80 mila euro in più, darebbe una specie di dote a 8 giovani che potrebbero spenderla solo in istruzione, formazione, lavoro o alloggio.
Beh, tutti, e in particolare Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, hanno gridato allo scandalo, alla rapina, all’immoralità.
Il punto, però, è che questa tassa di successione è presente in tutto il mondo e che, se da noi oggi essa è del 4%, in Germania è del 30%, in Spagna del 34%, in Inghilterra e in Francia del 40%. In Corea del Sud è addirittura del 60%. Eppure queste nazioni non sono scandalose, immorali o comuniste.
La Francia incassa, da questa tassa, qualcosa come 14 miliardi e mezzo di euro. L’Italia solo 800 milioni. E con l’aumento proposto da Letta incasserebbe comunque meno di 3 miliardi di euro.
Insomma, tutti a parole sono contro le disuguaglianze; tutti vogliono aiutare i giovani; tutti vogliono che essi restino da noi, ma quando si tratta di tradurre in pratica questa volontà, tutti si dicono scandalizzati.
Allora davvero non ci resta che invocare un Robin Hood nostrano.
Luciano Arciuolo