Bagnoli e le sue tradizioni: «i cicalucculi»

Curiosità

A Bagnoli la tradizione culinaria è un’arte e una passione che si tramanda da generazioni. E la pasta fatta in casa per il pranzo della domenica è una di quelle usanze assai praticate da tante famiglie del territorio.

La notizia, o meglio la particolarità di quando vi stiamo raccontando, è che a mantenere viva questa buona abitudine nel cuore del centro storico, quartiere Giudecca, è Domenico Meloro detto “Livriero”, un arzillo e simpatico anziano bagnolese che, vedovo, non si è lasciato impigrire né dall’età né dalla solitudine del momento.

Anzi, forse proprio per mantenere vivo il ricordo di quello che faceva con tanto amore e tanta passione la compianta moglie, ha dedicato tutta la domenica mattina alla cucina, realizzando con le proprie mani i “cicalucculi”, una specie di gnocchetto o cavatello, composto da farina di semola (o di “iurumano”) acqua e sale, e che costituisce una delle più apprezzate pietanze della tradizione locale.

L’augurio è che anche i nostri giovani (quelli rimasti, purtroppo sempre di meno negli ultimi anni) possano seguirne l’esempio e mantenere vive le tradizioni del territorio, le nostre tradizioni, la nostra storia, la storia della civiltà contadina delle popolazioni dell’Alta Irpinia.

Mario Bernardo, Salvatore Russo e Lorenzo Vivolo


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