Bagnoli… un paese da guarire

di Alfonso Frasca

C’era una volta un bel paesino, situato nell’alta Irpinia ai piedi di montagne e colline e sovrastato da un’ampia e meravigliosa vallata sulla quale posava un bel lago alimentato da sorgenti limpide e pure. Un paesino abitato da circa 3000 anime e dalle quali scaturiva semplicità, senso civico e morale, ma soprattutto socialità tale da rendere lo stesso paesino quasi un unica famiglia. Un paesino amministrato da persone semplici, trasparenti, corretti ma soprattutto dotati di una caratteristica, difficilissima oggi da ritrovare, ovvero l’amore verso il paesino ed i suoi abitanti. Amore che, in passato, ha portato il paesino a crescere ed a diventare un fiore all’occhiello di tutta l’intera Irpinia.

Tutto è andato a meraviglia sino a quando non sono iniziate le ingerenze politiche esterne di un personaggio, figlio di un paese vicino, eletto grazie ad una fitta rete clientelare, da lui stesso creata, per poter mettere le mani su mezza Irpinia ed in particolare sul nostro paesino.

La sua ingerenza ha dato inizio, nel nostro paesino, alla nascita di personaggi servili che (in cambio di favori personali) gli hanno dedicato anima e corpo, personaggi che dalla semplicità ingenua, nella quale erano vissuti  sino ad allora, sono passati man mano nel corso degli anni ad assumere un cattivo potere sulla comunità di Bagnoli esercitando in primis una cattiveria tale da renderli completamente disamorati verso il proprio paesino e le sue anime.

Ma cosa ben più grave codesti personaggi, che sono sei di numero, hanno messo radici talmente profondi che ancora oggi sembra impossibile sradicarle, perché talmente rafforzate dal clientelismo, sono arrivate a permettersi di poter fare eleggere sindaci fantocci da manovrare a secondo le proprie esigenze personali. Si purtroppo ancora oggi, hanno fatto eleggere un sindaco inerte, inefficace, irresponsabile e completamente al servizio delle loro personali decisioni ma soprattutto delle loro malefatte. Un sindaco ”democratico” che si ritiene di poter usare la sua carica a proprio uso e consumo, con scorrettezze ed in modo irrispettoso del proprio ruolo di pubblico amministratore, e che veicola le informazioni solamente su altri ”lidi” ignorando completamente i seri problemi del nostro bel paesino.

Purtroppo il nostro bel paesino, grazie a questi signori personaggi che non hanno nulla da invidiare alla camorra ed alla mafia, si è ammalato gravemente di un male quasi inguaribile; difatti i soliti personaggi (con il loro operato eseguito da dietro le quinte) hanno trasformato questa amministrazione comunale in un potere, oltre che di carattere strettamente personale, talmente invasivo da renderlo simile ad un cancro che si è insinuato (attraverso le sue metastasi) in tutti i settori dalla  urbanistica ai servizi sociali.

Oggi esistono cure che riescono a guarire questo tipo di male; esse sono le chemioterapie… e la nostra chemioterapia è: la cittadinanza, il cui risveglio, attraverso la distruzione della gelosia e dell’invidia ( in parte creata e voluta dai soliti personaggi) e che regna assiduamente nel nostro paesino, non potrà che curare e  portare alla guarigione il nostro paesino facendolo ritornare alla normalità e perché no alla splendida bellezza di una volta. Cura semplice e gratuita che non costa nessun sacrificio se non quello di cambiare la mentalità nel come eleggere un sindaco ed il suo consiglio.

Il voto è una arma seria e personale che deciderà il futuro del nostro paesino dei nostri figli nonché nipoti, ma soprattutto é un arma da usare secondo  propria coscienza e non secondo quella degli altri specialmente se sporca.

Alfonso Frasca

(da Fuori dalla Rete, Agosto 2020, anno XIV, n. 4)

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