Sin dagli anni Novanta, ogni attimo della nostra esistenza è stato attentamente monitorato e registrato dai satelliti in orbita. Tuttavia, fino a qualche anno fa, l’analisi di queste informazioni era monopolio delle grandi agenzie governative ed il grande pubblico ne ignorava l’esistenza. Oggi, invece, i bassi costi dei processori e dello stoccaggio dati rendono queste tecnologie alla portata del settore privato e dei policy-makers locali.
Siamo entrati ufficialmente in una nuova corsa allo spazio dove a farla da padrone non sono solo i viaggi multimilionari delle aziende americane (Blue Origin, Virgin Galactic, Space X), ma anche una miriade di medie-piccole imprese pronte a utilizzare i dati satellitari per migliorare la nostra vita quotidiana. Ad esempio, all’inizio dell’estate era possibile osservare una lunga fila di luci stazionare su Bagnoli: si trattava della costellazione di satelliti miniaturizzata Starlink, progettata per fornire internet a banda larga all’intero pianeta.
In questa nuova corsa allo spazio, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è pioniere a livello globale con progetti volti a fornire dati ad alta risoluzione ed in tempo reale ai governanti nazionali e regionali. Ciò permetterà un balzo in avanti nella reattività e nella qualità dei servizi pubblici, anche in piccoli paesi come Bagnoli Irpino. In quest’articolo, proponiamo un’anteprima di queste tecnologie studiando i dati sull’utilizzo del suolo raccolti dal progetto ESA Copernicus a Bagnoli Irpino. Queste informazioni sono disponibili in due formati: annuale ad una risoluzione di 300mt, triennale ad una risoluzione di 100mt. Essendo Bagnoli un paese piccolo, ci concentriamo sul secondo prodotto.
Partendo dalla superficie urbanizzata, notiamo una crescita tra gli anni 90 ed il 2006 con l’estensione delle periferie. Successivamente, tra il 2006 ed il 2012, registriamo un grande balzo dovuto al taglio degli alberi tra i villini del Laceno. I satelliti non erano riusciti a scorgere quest’area urbana e continuavano a classificarla come rurale. Questo è ben chiaro osservando le due mappe sopra riportate, le aree urbane sono colorate in rosso. Le mappe mostrano anche la prevalenza di boschi (in verde) ed aree agricole (in giallo) sul territorio comunale.
Concentrandosi proprio sulla vocazione rurale di Bagnoli, il primo grafico ci mostra un aumento degli arbusti boschivi tra il 2000 ed il 2006 con una conseguente diminuzione delle foreste di latifoglie. Come dimostrano le immagini satellitari riportate in fondo all’articolo (nell’edizione online), sembra trattarsi di un naturale processo rigenerativo del bosco a Chianizzi e dell’urbanizzazione di una piccola area in località Difesa. Le foreste di conifere, invece, registrano una piccola diminuzione all’inizio del millennio nelle montagne verso Lioni (come mostra la foto in coda all’articolo). Notiamo anche una diminuzione dei prati tra il 2006 ed il 2012, accompagnata da un marcato aumento di pascoli ed aree brulle. Da ultimo, il settore agricolo vede una riduzione delle terre arabili e del misto agricoltura-natura a favore di colture maggiormente intensive.
Questo sensore è anche affiancato da una serie di nuovissime lenti ad alta tecnologia per monitorare aspetti specifici del territorio. A partire dal 2012 è possibile controllare il tipo di foglie e la densità dei boschi ad una risoluzione di ben venti metri. Si tratta di un validissimo strumento per il ristoro delle sezioni boschive colpite da incendi e tagli abusivi. Tuttavia, al momento è solamente disponibile per gli anni 2012, 2015 e nel 2018. Nelle immagini satellitari, in coda all’articolo online, mostriamo come tra il 2012 ed il 2015 la densità del bosco sia aumentata in varie zone del Laceno (aree in verde) e diminuita solo a ridosso del monte Cervialto. La differenza tra 2018 e 2015 ci mostra delle perdite nelle campagne verso Nusco e nei paraggi del vivaio forestale.
Passando dai boschi ai prati, dal 2015 abbiamo un sensore capace di misurare il livello del manto erboso. La variazione tra il 2015 ed il 2018, ci mostra un aumento della vegetazione sulle piste da sci e nei villini del Laceno. Si tratta di un chiaro indicatore del crollo del turismo legato alla chiusura degli impianti. Si nota anche un aumento dell’erba nel cantiere della monorotaia e all’interno del campo sportivo. Una riduzione si ha solo nei pascoli alle spalle della pista go-kart e nelle radure che costeggiano la strada tra Laceno e Lioni. (Anche in questo caso tutte le immagini sono disponibili solo online).
Un’altra importante novità arriva da un sensore capace di misurare piccole variazioni di pendenza nel terreno. Questo strumento ha il duplice obiettivo di monitorare frane e smottamenti, ma anche di riconoscere la costruzione di edifici e la messa a coltura di nuovi terreni. Grazie ad esso, notiamo il cantiere dell’area industriale tra l 2009 ed il 2012 ed il sorgere di alcune abitazioni tra il 2018 ed il 2015 (immagini disponibili nella versione online).
Come se non bastasse, un sensore ad altissima definizione permette di misurare anche il livello d’acqua contenuto nelle riserve di superficie perenni e stagionali. In questo modo, abbiamo ottenuto due splendide visioni della piana del Laceno tra il 2015 (a sinistra) ed il 2018 (a destra). Questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo, ma l’immagine del 2018 ha già un’ottima risoluzione. E’ possibile notare come il canale che scende da “4Camini” dreni tutta l’acqua, mentre altrove tende a dispendersi in acquitrini stagionali. E’ anche interessante notare come il punto più profondo del lago non sia perfettamente collegato alla seconda pozza presente tra inverno e primavera.
Concludendo possiamo ben dire come l’uso di queste nuove tecnologie potrà aprire nuove frontiere nel monitoraggio del territorio comunale, ponendo le basi per la creazione di nuove aziende. Pensiamo soltanto all’uso di droni e tecnologie satellitari per una gestione ottimale di agricoltura ed allevamento, come alle consulenze nel settore immobiliare e sui tagli boschivi. D’altro canto, si tratta anche di un grande schiaffo morale ai tanti detrattori dell’Unione Europea sorti e tramontati con le crisi degli ultimi anni. L’Unione Europea non è perfetta, ma creando massa critica ci permette di essere all’avanguardia in un mondo sempre più dominato da grandi nazioni. I recenti governi Conte e Draghi insegnano come la rilevanza di un grande paese come l’Italia dipenda soltanto dalla credibilità dei suoi governi e delle sue proposte.
Federico Lenzi
(da Fuori dalla Rete, Novembre 2021, anno XV, n. 5)
SEZIONE ONLINE: VARIAZIONE PENDENZA 2009-2012
In rosso le aree dove la superficie è stata modificata (costruzioni, nuove coltivazioni).
SEZIONE ONLINE: VARIAZIONE PENDENZA 2018-2015
In rosso le aree dove la superficie è stata modificata (costruzioni, nuove coltivazioni).
SEZIONE ONLINE: CONIFERE PERSE 2018-1990
In rosso le aree dove le conifere si sono ridotte.
SEZIONE ONLINE: LATIFOGLIE PERSI 2018-1990
In rosso le aree dove le latifoglie si sono ridotte.
SEZIONE ONLINE: NUOVI ARBUSTI 2018-1990
In verde le aree dove gli arbusti sono aumentati.
SEZIONE ONLINE: DENSITA’ BOSCO 2015-2012
In rosso le aree dove la densità è diminuita, in verde le aree dove è aumentata.
SEZIONE ONLINE: DENSITA’ BOSCO 2018-2015
In rosso le aree dove la densità è diminuita, in verde le aree dove è aumentata.
SEZIONE ONLINE: VARIAZIONE MANTO ERBOSO TURISMO 2018 2015
In verde le aree in cui è rimasta costante, in rosa quelle in cui è diminuita, in azzurro quelle in cui è aumentata.
SEZIONE ONLINE: VARIAZIONE MANTO ERBOSO PASCOLI 2018 2015
In verde le aree in cui è rimasta costante, in rosa quelle in cui è diminuita, in azzurro quelle in cui è aumentata.
SEZIONE ONLINE: VARIAZIONE MANTO PAESE 2018 2015
In verde le aree in cui è rimasta costante, in rosa quelle in cui è diminuita, in azzurro quelle in cui è aumentata.
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