Da risorsa neve a risorsa montagna, la nuova visione del Laceno

Maria Fioretti -www.orticalab.it

Sull’Altopiano del Laceno il sogno dei nuovi impianti da discesa libera sta diventando realtà. I lavori infatti procedono in maniera spedita: la sciovia Serroncelli può dirsi completa, mentre per la seggiovia Settevalli tutti i sostegni sono stati posizionati, manca soltanto l’installazione dei cavi di alimentazione; invece rispetto alla seggiovia Rajamagra – quella in vetta – sono stati ultimati tutti gli interventi di fondazione e sostegno, grazie anche all’ausilio di un elicottero che in questi giorni ha sorvolato l’area per agevolare le operazioni, data l’altitudine e la complessità geografica del sito. Ed è partito anche il progetto per il nuovo rifugio, primo presidio della montagna, che sorgerà a 1400 metri.

Ma facciamo un passo indietro per ricostruire i fatti, fino a questo punto: dal 2022 la ditta Doppelmayr Italia S.R.L è impegnata a realizzare le nuove seggiovie della ski area Laceno Rajamagra, chiuse dal lontano maggio 2017. L’intervento, finanziato dalla Regione Campania, per un importo di circa 13 milioni, prevede l’ammodernamento delle seggiovie esistenti – Settevalli e Rajamagra – la sostituzione delle sciovie Cuccioli e Serroncelli con due nuovi skilift; la fornitura e posa in opera di due tappeti per il Campo Scuola a 1400 metri e il Campo Scuola a 1100 metri, in sostituzione rispettivamente di un vecchio nastro trasportatore e di una manovia.

Come spiega il Sindaco di Bagnoli, Filippo Nigro: «Si sta procedendo alla sostituzione degli impianti funiviari già esistenti, nessuna nuova costruzione. Si tratta di interventi che vanno nella direzione di ridurre l’impatto ambientale, perché saranno a basso consumo energetico, silenziosi e più sicuri per chi ne usufruirà».

E oggi si arriva a sciogliere anche il nodo della gestione, che interessa l’intero comprensorio sciistico, quindi seggiovie, piste, parcheggi e maneggio: «Nonostante le difficoltà e gli ostacoli che abbiamo incontrato, siamo riusciti ad individuare una CUC – Centrale Unica di Committenza – qualificata ed adeguata, a cui affideremo la gestione per 30 milioni di euro in 30 anni. Stiamo interagendo sulle pratiche e sulle procedure burocratiche, appena questa interlocuzione sarà conclusa procederemo alla gara per garantire i servizi, dovrebbe concretizzarsi tutto alla fine di ottobre».

Siamo nel Parco Regionale dei Monti Picentini e abbiamo davanti uno straordinario potenziale attrattivo a cui riconoscere il giusto valore, da promuovere e portare al definitivo riconoscimento. Partendo però da una consapevolezza, che la neve è finita e il cambiamento climatico ha accorciato di 4-6 settimane la stagione sciistica, per cui va ripensato completamente il modello turistico, che deve essere maggiormente responsabile e sostenibile: «Siamo orientati a trasformare la risorsa neve nella risorsa montagna – continua Nigro – è questa la nostra visione e partendo da qui costruiremo i nuovi obiettivi del Laceno. Il primo è certamente destagionalizzare i flussi, distribuirli su un arco di tempo più dilatato. Le seggiovie, ad esempio, saranno dotate di speciali ganci adibiti al trasporto delle biciclette; in più abbiamo immaginato una pista Neveplast, prodotta con un materiale riciclabile in grado di replicare le qualità di una pista da sci realmente innevata, a cui si affiancherà un impianto da Tubing adatto ad ogni stagione . Vogliamo creare sempre più attrattori, per vivere questo patrimonio naturalistico tutto l’anno».

Non ci sono date ufficiali, né promesse, solo la garanzia di una proposta all’avanguardia, efficiente, in continuo miglioramento: «Siamo i primi a desiderare di vedere gli impianti finalmente in funzione, ma facciamo i conti con la realtà e con gli imprevisti, che pure abbiamo affrontato in questi anni. La riapertura non è importante solo per Bagnoli o per il Laceno, ma per l’intera regione, se pensiamo all’impulso che può offrire in termini di economia e sviluppo per i territori. Siamo impegnati senza sosta per fare in modo che questo accada, se tutto va come deve andare non escludiamo almeno un’apertura parziale, prima possibile».

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