Fa una certa specie assistere ancora oggi nel 2018 a maldestri tentativi dal sapore nostalgicamente vetusto di contrastare e screditare una compagine governativa, quale quella attuale di recente insediamento, tacciandola di tendenze fasciste, razziste e discriminatorie e rispolverando a tal fine tristi e dolorose vicende di Hitleriana memoria risalenti a un secolo fa.
E’ un po’ come dire che, se al governo ci fossero Renzi & C. o altra Sinistra, dovremmo temere e guardarci da possibili rischi di riproposizione delle “purghe Staliniane” o dei carri armati di Praga o, per restare ad eventi più recenti, dei cingolati insanguinati di Tienanmen….
No..!! Non credo sia questa la maniera più appropriata e giusta di affrontare e discutere questioni sociali, civili e politiche dei giorni nostri. Né credo sia questo il modo corretto per manifestare un proprio dissenso contro una mera ipotesi di soluzione, anche discutibile, (solo) paventata da questo governo, per arginare un problema triste ed annoso quale quello della migrazione, che sta affliggendo ormai da tempo la nostra nazione.
Va bene rinvangare la storia per non dimenticare, fare tesoro e non ripetere più gli errori del passato.
Va meno bene, però, rievocare artatamente spettri del passato per collegarli in maniera strumentale e speculativa a fenomeni sociali ed esperienze politiche attuali completamente differenti.
Così, pure, non credo costituisca una ragione di demerito e possa etichettare come fascista questo Governo la sua decisione di abolire la scorta al giornalista Roberto Saviano, scorta riconosciutagli a suo tempo (dieci anni fa…), a carico dello Stato e quindi a spese dei cittadini contribuenti, a seguito di minacce ricevute per la sua attività da parte della criminalità organizzata. Ogni giorno nella nostra nazione ci sta una moltitudine di persone, imprenditori, commercianti, negozianti, forze dell’Ordine (Carabinieri, Poliziotti, etc.), giudici, magistrati, politici, giornalisti, professionisti vari e semplici comuni cittadini, che si ritrovano quotidianamente, per tante ragioni, nell’esercizio delle proprie attività, a vedersela e a combattere contro la criminalità (organizzata e non) e a convivere con minacce e rischi di ritorsioni e di incolumità propria e dei propri cari. Non per questo, però, chiedono e reclamano la protezione di scorte a spese dei cittadini contribuenti!! Né, tanto meno, per questo viene loro riconosciuta!! Né, tanto meno, per questo ci stanno, poi, così tanti paladini che se ne fanno interprete e la invocano per loro… E questa moltitudine di persone vive e sta tutti i giorni a lottare e a rischiare in mezzo alla strada…non come Saviano al riparo e nel confort di un lussuoso attico Newyorkese!!
Ciò premesso, ritengo, quindi, che tali questioni vadano, più correttamente, affrontate, inquadrate e poste in termini diversi.
Se la politica è ancora interpretazione dei bisogni e delle istanze della comunità ed individuazione delle migliori soluzioni possibili, credo doversi incontestabilmente riconoscere che l’attuale Governo ha sottoscritto un contratto con i cittadini, assumendosi impegni che vanno proprio in questa direzione, nella direzione, cioè, della sicurezza, tutela e salvaguardia dei cittadini e dei diritti degli anziani, dei più deboli e dei più bisognosi. Questo è proprio il significato e il valore di provvedimenti che questo Governo si è impegnato a realizzare, quali Flat Tax, riforma pensionistica, reddito cittadinanza, regolamentazione migrazione, per citare solo i più importanti e vicini alle istanze del popolo Italiano.
Se solo riuscisse a concretizzare il 50/60% degli impegni assunti, questo Governo realizzerebbe per il bene del Paese sicuramente molto più di quanto prodotto da tutti i precedenti governi messi assieme dell’ultimo venticinquennio e darebbe una seria e concreta svolta ed un reale e concreto impulso allo sviluppo e alla crescita del nostro Paese.
Ovviamente oggi non ci è dato sapere se e in che misura riuscirà a realizzarli. Certo, però, su questi impegni si è speso tutto e adesso dovrà chiaramente ed obbligatoriamente adoperarsi per la loro realizzazione. Ne va della credibilità sua e delle forze politiche di cui è espressione ed emanazione.
Ed è altrettanto evidente che, ove non dovessero tenere fede a tali impegni assunti, oltre alla credibilità perderebbero anche il consenso e la fiducia accordati loro dai cittadini.
Pertanto, al di là di ogni pretestuosa speculazione volta a minarne preventivamente ed irragionevolmente tale credito, ritengo più logico, normale e legittimo attendere gli esiti della legislatura o, quanto meno, di un congruo lasso di tempo, per procedere alle giuste valutazioni ed esprimere ogni opportuno giudizio sul suo operato. E questo, oltre che per una ovvia ragione temporale, non potendo certo pretendere che questo Governo realizzi tutto e subito in un battibaleno, anche per altre due grosse ragioni. La prima perché rientra nella naturale dinamica democratica consentire ad un Governo l’espletamento del proprio mandato ed attenderne i risultati prima di tirarne le conclusioni. La seconda perché questo Governo molto difficilmente potrebbe riuscire a fare peggio di tutti quelli che lo hanno preceduto negli ultimi venticinque anni.
Ovviamente è comprensibile una certa avversione ed animosità da parte di chi, intelligentemente, può aver intuito ed immaginato la concreta possibilità che l’attuale Governo e le forze politiche che lo sostengono realizzino quanto promesso e sottoscritto, creando, così, i presupposti per un reale e tangibile miglioramento delle condizioni di vita, sociali e civili di tutti noi cittadini. Li capisco, certo, perché questo equivarrebbe a sancire, dopo i recenti tracolli, la definitiva scomparsa dalla scena politica nazionale di forze, personaggi e ideali di nostalgica memoria, cui tanti di loro sono ancora molto affettivamente (ma forse troppo anacronisticamente) legati.
E, così, questo modo di osteggiare e gettare ombre sull’attuale compagine governativa appare solo il disperato tentativo di chi – consapevole che la probabile realizzazione del programma governativo possa segnare l’irreversibile affermazione di un credo politico a lui avverso a fronte di un altrettanto irreversibile ridimensionamento del proprio credo politico – sta cercando di aggrapparsi con tutte le sue forze ad ogni afflato sentimentale, per chiamare a raccolta, riordinare le fila, scuotere emotivamente e risvegliare le coscienze nostalgiche di vetuste ideologie.
Altrettanto comprensibile, del resto, appare questa resistenza ad accettare l’attuale come “Governo del Cambiamento”, da parte di chi, volgendo lo sguardo con un breve volo pindarico alle vicende politiche della nostra Bagnoli, con i “cambiamenti” (quelli sostanziali..) non ha mostrato di avere proprio un buon rapporto ed è stato fra gli artefici della più triste e penosa “Restaurazione”, favorendo nella recente tornata elettorale l’affermazione di una compagine amministrativa di facciata, espressione ed emanazione di vecchi potentati politicanti locali, riesumati, coalizzati e rivitalizzati per l’occasione.
Ho aperto e chiuso questa breve parentesi locale senza dilungarmi ulteriormente. Però, visto che si stava parlando anche di migranti e fenomeno migratorio e tenuto conto che la nostra comunità Bagnolese sulla questione è già stata interessata e coinvolta a vario titolo qualche mese fa, ci piacerebbe conoscere, ritenendo di interpretare anche una diffusa istanza popolare, l’orientamento della neocostituita Amministrazione al riguardo e, in particolare, se ha eventualmente intenzione o in programma di attivare la procedura SPRAR o meno, oppure se più propensa all’accoglienza in forma privata o altro ancora. Credo che la questione stia molto a cuore all’intera cittadinanza Bagnolese, per cui è quanto mai opportuno che questa Amministrazione faccia sentire la propria voce sul punto.
Attendiamo fiduciosi, quindi, di conoscere il pensiero, la posizione e l’indirizzo dei nuovi Amministratori su questa spinosa ma attualissima questione: il popolo tutto di Bagnoli aspetta di sentirVi in merito.
Ah….dimenticavo!! Per concludere, un’ultima cosa. Queste riflessioni mi sono venute spontanee, dettate solo dal mio modo di vedere, interpretare e valutare gli eventi che mi circondano, sempre in piena autonomia ed indipendenza di pensiero e libero da qualsivoglia condizionamento ideologico di sorta, nostalgico o meno (non certo per aver votato Movimento 5 stelle o, tanto meno, Lega Nord…E questo tanto per…).
E, tutto sommato, alla luce dei fatti, resto anche io molto orgogliosamente da un’altra parte!!
Un caro saluto a tutti.
Mike Nigro
(da Fuori dalla Rete, Luglio 2018, anno XII, n. 4)
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