Non è stato facile rinunciare al campionato di prima categoria, una categoria conquistata con la storica vittoria del campionato di seconda. Vittoria preceduta da tre anni bellissimi e sempre in crescendo, come si possono dimenticare la semifinale play off a Serino, le due finali play off a Venticano contro il Prata (terminata 0 a 0 dopo i tempi supplementari) e ad Atripalda contro il San Potito.
Emozioni, sofferenze, gioie e delusioni che sono patrimonio del mio essere, e dei mie compagni di avventura. La passione, la volontà, la voglia di esserci ancora ai nastri di partenza del campionato di prima categoria è tanta, ma con tristezza e sofferenza dobbiamo arrenderci all’evidenza. La decisione, giustificata e da rispettare di diversi ragazzi di vecchia data, calcisticamente parlando, di ritirarsi dalle competizioni ha ridotto al minimo la presenza di bagnolesi nella rosa a disposizione. Una rosa che per completarla avrebbe richiesto l’ingaggio di almeno 15 elementi di fuori paese, ma che senso ha costruire una squadra senza una precisa identità paesana?
Del resto questa società ha sempre anteposto l’aggregazione, la socializzazione ai risultati sportivi anche se negli ultimi cinque anni si è avvalsa della collaborazione di ragazzi non bagnolesi per completare una rosa altrimenti deficitaria. Un mix necessario per disputare un campionato con tranquillità senza rischiare di rimanere per vari motivi senza calciatori.
Purtroppo c’è stato anche Il tentativo di una fusione con l’altra società presente sul territorio, l’USD Bagnoli, ma nonostante i buoni rapporti e la piena disponibilità di entrambe le dirigenze, l’accordo non è andato a buon fine. Le visione programmatiche future non hanno trovato punti di incontro.
Ci sono ancora modelli e pensieri diversi di come fare calcio a Bagnoli, pensieri che meritano rispetto da parte di tutti, quindi non bisogna dare la colpa a nessuna delle due società, anzi i buoni rapporti vanno rinforzarti sempre di più e sicuramente il tentativo di oggi potrebbe diventare certezza domani. In bocca al lupo per il loro cammino.
Chiaramente L’ ASD VINCENZO NIGRO non chiude i battenti, anzi continuerà la propria attività profferendo i propri sforzi economici e non nel settore giovanile cercando di organizzare una scuola calcio competitiva, possibilmente con un tecnico esperto e competente che faccia crescere le nuove leve calcisticamente e con sani princìpi.
La speranza è che tra pochi anni ci sia di nuovo la possibilità di ritornare nel calcio”adulto” magari con una squadra di 20 bagnolesi.
Michele Frasca
(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)
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