Il “Cammino di Guglielmo” inserito fra i percorsi del Giubileo del 2025 e nel progetto “Abbazie d’Europa”

Il cammino di Guglielmo è stato ufficialmente inserito, su proposta del Consiglio dei Ministri, nell’elenco dei “Cammini del Giubileo 2025” e all’interno del progetto “In Cammino – Abbazie d’Europa Giubileo 2025”. Un doppio successo per il cammino spirituale che parte da Montevergine e attraverso le varie soste nei luoghi del Santo di Vercelli tocca pure il Laceno, arriva alla basilica del Santo Sepolcro di Barletta.

Prossimamente  saranno pubblicati i dettagli degli eventi che si svolgeranno nel territorio irpino a partire dal “2° Forum internazionale dei Cammini storico-religiosi” con la presidente Livia Pomodoro. Il 1° Forum si è tenuto a giugno 2024 nel Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine, grazie all’ospitalità dell’abate Don Riccardo Guariglia.

“Il Cammino di Guglielmo – spiega Angelo Verderosa – è un itinerario dell’animo umano. Non parte dalla santità ma guarda a un santo, in quanto segno di intuizione profonda dello spirito, anelito profondo di ogni essere umano. Il Cammino è, come nella vita, un itinerario di meraviglia e fatica, difficoltà e bellezza, stupore ed incognita, programma e disguido. Nove tappe, per complessivi 250 km. che si snodano partendo da Montevergine e attraverso vie montane, facendo tappe significative (tra cui l’Eremo di S.Guglielmo a Chiusano, la grotta dell’Apparizione sul lago Laceno e il pozzo di S.Guglielmo sui monti Picentini), arrivano all’abbazia del Goleto per riprendere poi in direzione della badia di Santa Maria di Pierno (Basilicata) e da lì, seguendo l’Ofanto, fino a Melfi, e poi Canosa e quindi a Barletta (Puglia), dove era uno degli imbarchi per la Terra Santa, meta agognata dal giovane pellegrino. L’itinerario, sui passi del santo pellegrino Guglielmo, è un’immersione nell’esperienza umana, spirituale e mistica sul senso e il significato del vivere e del condividere la fatica del cammino, in un contesto sociale avvolto dallo smarrimento esistenziale e da una oceanica ricerca di senso. Il Cammino pensato ha valore culturale, artistico, antropologico, naturalistico e particolarmente spirituale, sui passi del protettore principale dell’Irpina”

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