Il mio nome è mai più (Ligabue-Jovanotti-Piero Pelù, 1999)

di Luciano Arciuolo

La canzone del titolo fu scritta per testimoniare l’assoluta contrarietà dei tre cantautori alla guerra. Si trattava allora della guerra nella ex Jugoslavia, nella quale era subentrata la Nato. Ma poteva essere una qualunque guerra. Sulla copertina del disco, infatti, gli autori scrissero: “A pochi mesi dal giro di millennio la nostra cosiddetta società civile conta al proprio interno 51 guerre in corso. Allo stesso tempo essere contro la guerra (qualsiasi guerra) sembra voler dire assumere una posizione politica. Beh, vogliamo essere liberi di sentirci oltre qualsiasi posizione del genere affermando che, per noi, non ci sarà mai un motivo valido per nessuna guerra”. Il disco fu il più venduto in Italia nel 1999 e il ricavato fu devoluto ad Emergency per gli ospedali in Afghanistan, Cambogia, ex Jugoslavia e Sierra Leone.

In questo momento storico parlare di guerra significa, per i mass media, pensare alla situazione in Israele e Palestina. Dunque, passando all’attualità : “Gli ospedali civili organizzati per prestare cure ai feriti, agli infermi e alle puerpere non potranno, in nessuna circostanza, essere fatti segno ad attacchi; essi saranno, in qualsiasi tempo, rispettati e protetti dalle parti in conflitto”. Art. 18, Convenzione di Ginevra del 1949.

Non ci sono dubbi, quindi: l’attacco dell’esercito israeliano agli ospedali di Gaza e stato un vero e proprio crimine di guerra. Così come l’attacco ad una scuola gestita dall’ONU che ha fatto al-meno 50 morti. E come la gestione attuale della guerra. Essi vanno condannati e i responsabili devono pagare davanti ad un tribunale internazionale, esattamente come i responsabili dell’at-tacco terroristico di Hamas verso inermi cittadini israeliani del 7 ottobre 2023.

Dice: Israele ha diritto alla difesa legittima. Ma se cercate su un dizionario la definizione di legittima difesa, troverete ben altro significato. Su un dizionario, mi raccomando. Se chiedete a Salvini, lui magari vi dirà cose diverse. La difesa, per quanto legittima, non prevede che tu vada a casa di chi ti ha colpito e faccia strage dei suoi familiari, dei suoi conterranei, dei suoi correligionari. Solo i tedeschi delle SS avevano una concezione diversa della difesa.

Nell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre sono morti 1.200 israeliani. Nell’attacco di Israele alla striscia di Gaza sono morti, finora, almeno 18.000 palestinesi e, soprattutto, 9.500 bambini. A Gaza, oggi, ci sono un milione di minori che non hanno un posto dove dormire, mangiare, essere curati. L’Organizzazione Mondiale della Sanita ha dichiarato che gli ospedali di Gaza sono diventati un cimitero. Tutta Gaza e diventata un cimitero.

Cosa c’entra tutto questo con la legittima difesa? E cosa c’entra il fatto di dire queste co-se con la sacrosanta solidarietà verso gli ebrei? Dobbiamo tacere per non passare per razzisti? Dobbiamo far finta di non vedere i massacri che si stanno consumando? Dobbiamo chiudere gli occhi e non dire che la ferocia dell’esercito israeliano somiglia tanto a quella dei terroristi palestinesi?? E se si chiede il “cessate il fuoco”, come ha fatto il Segretario Generale dell’ONU, e giusto essere accusati di complicità con Hamas?

Due amare riflessioni:

  1. Di fatto, comunque la si pensi, i palestinesi e gli israeliani sono prigionieri di due follie: quella dei terroristi di Hamas e quella dei fanatici della Grande Israele, guidati, dicono, da quanto scritto migliaia di anni fa nei testi sacri dell’ebraismo. Perché , se a Gaza gli ostaggi israeliani sono ancora troppi (circa 150), e anche vero che ci sono due milioni di palestinesi anch’essi ostaggi incolpevoli di terroristi e criminali di guerra.
  2. Israele e di fatto in guerra con i popoli arabi vicini dal 1947. Da 76 anni. Quanto e successo nelle ultime settima-ne ha assicurato, alla destra di Israele e ai terroristi di Hamas, almeno altri 76 anni di guerra. Obiettivo raggiunto. Complimenti.

Luciano Arciuolo

(da Fuori dalla Rete Dicembre 2023, anno XVII, n. 3)

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