I sindaci dell’Alta Irpinia avevano sempre saputo della presenza di qualcosa di soprannaturale nella gestione dell’Alto Calore. E per questo nei mesi scorsi erano accorsi in massa ad Avellino quando la Procura della Repubblica aveva chiesto il fallimento di quell’ente, ai loro occhi un sacrilegio, la profanazione del “tempio” di corso Europa.
Fino a ieri, quando a Cassano Irpino è accaduto quel miracolo invocato per decenni: l’acqua che si alza alta verso il cielo e scompare dai rubinetti delle case dei paesi dell’Alta Irpinia.
Si racconta che in quegli stessi istanti a Calitri i sindaci del “progetto pilota” si siano inginocchiati ed in coro abbiano ripetuto in segno di giubilo: alleluia, alleluia.
Il messaggio era arrivato e loro ci hanno creduto: grazie ai fondi europei del Pnrr a Cassano Irpino sorgerà un nuovo santuario, il più grande del territorio, che relegherà ai margini quello di Materdomini, perché da quelle parti l’acqua continua a scorrere lungo i pendii senza che si sia mai innalzata verso i cieli.
Michele Cetta
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