«Il nostro tour in Irpinia tra bellezze mozzafiato una terra da valorizzare»
Valentino D i Giacomo - Il Mattino 21.03.2025
«L’Irpinia è una terra meravigliosa, è ingiusto che sia nella top ten delle province meno visitate d’Italia. Qui abbiamo trovato dei posti stupendi che meritano soltanto di essere valorizzati, in pochi giorni il nostro video che mostra le bellezze di questo territorio ha raggiunto più di 200mila visualizzazioni». Cristina Puleo e Andrea Razzeto sono due ventisettenni, entrambi romani e che risiedono a Milano, con la passione per i viaggi e che portano da tre anni avanti un progetto di turismo etico e sostenibile attraverso la propria pagina Instagram da quasi mezzo milione di followers “Borghingordi”.
Coppia nella vita e coppia di viaggi? Come mai avete scelto l’Irpinia come meta?
«Questa gita di due giorni che abbiamo fatto da venerdì alla scorsa domenica nasce con il progetto “DiversItalia” che abbiamo lanciato lo scorso settembre. Abbiamo preso i dati dell’Istat del 2023 sui pernottamenti delle province italiane e abbiamo scoperto che l’Irpinia era all’ottavo posto tra i luoghi meno visitati. Siamo già stati ad Isernia, ad Asti, a Lodi, a Rieti, a Vercelli. Presto visiteremo anche Benevento con un’altra campana che guida la triste classifica».
In soli due giorni cosa avete visto? E chi vi ha suggerito dove andare?
«Abbiamo preso info sui siti online, nulla dai social perché abbiamo trovato pochissimo. Poi ci ha aiutato un nostro amico di famiglia avellinese».
Quindi, l’itinerario?
«Siamo partiti da Roma in auto, siamo rimasti solo un paio d’ore ad Avellino dove c’è poco da vedere. Siamo stati nella “Positano d’Irpinia”, a Calitri: un borgo che è uno spettacolo. Poi a Cairano abbiamo visitato il borgo sulla rupe, emozionante. Ci siamo fermati a pranzo a Bagnoli Irpino e ci siamo deliziati con funghi e tartufi. Sull’enogastronomia dobbiamo dire che non avete nulla da invidiare a nessuna altra provincia».
Poi?
«Da Mozzafiato l’abbazia del Goleto, poi abbiamo visitato le cascate di Montella dove c’è il bellissimo Santuario del Santissimo Salvatore. Infine siamo stati nel borgo di Castelvetere sul Calore che è un gioiello. Per dormire abbiamo trovato una soluzione a Celzi».
Cosa avete visitato il secondo giorno?
«Il Santuario di Montevergine, ci siamo saliti in funicolare che è un’esperienza unica. Da lì ci siamo spostati a visitare il borgo di Capostello e poi Summonte. A pranzo a Taurasi per assaggiare un vino che può considerarsi per davvero un nettare degli Dei. Nel pomeriggio abbiamo scelto di visitare il castello di Gesualdo, poi Frigento dove abbiamo ammirato la vista panoramica sulle cinque regioni dal suo balcone. Infine abbiamo fatto un salto velocissimo alle mefiti di Rocca San Felice. Poi, su suggerimento della nostra community, abbiamo voluto visitare Torella dei Lombardi che ha dato i natali a Sergio Leone. Infine abbiamo fatto un salto alla Piana del Dragone e a Castello Lancellotti. E c’era tanto altro da visitare, ci dicono ad esempio di fare il tour in treno con l’Avellino-Rocchetta».
Un tour di soli due giorni e avete visto tantissimi posti. Quali difficoltà avete incontrato?
«Prima di intraprendere questi tour abbiamo scritto alla Regione e alla Provincia, ma nessuno ci ha risposto. Volevamo semplicemente raccontare il nostro progetto e magari ricevere qualche consiglio».
Nelle altre province invece vi hanno risposto?
«Caltanissetta e Asti lo hanno fatto».
Cosa suggerireste alle istituzioni e quali differenze riscontrate questi luoghi meno battuti in Italia rispetto a quelli che visitate all’estero?
«All’estero spesso è più semplice spostarsi con i mezzi pubblici. Anche perché il nostro approccio vuole essere quello di visitare i luoghi in maniera sostenibile. Non cerchiamo di pubblicizzare il posto instagrammabile come fanno molti. Quanto alle difficoltà in Irpinia sono state le strade che non sono curate e le indicazioni sono spesso parziali. Del resto per un weekend potevamo spostarci soltanto in auto. Comunque l’Irpinia come le altre
province d’Italia meno visitate meritano assolutamente di essere valorizzate».
In che modo? Cosa suggerite?
«Le bellezze ci sono e pure tante. Suggeriamo di affidarsi a creator digitali, ma senza creare overtourism che diventa solo dannoso. Va individuato il giusto target verso cui indirizzare il messaggio».
Qual è stata la reazione dei residenti al vostro passaggio?
«È stato bello vedere le persone appassionarsi al nostro progetto. Solitamente l’approccio si divide a metà: c’è chi dice di voler essere lasciato in pace che non vuole turisti e chi invece è orgoglioso di mostrare le bellezze del proprio luogo. Chi capisce il nostro progetto, rispettoso del territorio, però alla fine resta sempre entusiasta».
Prossima tappa in Campania?
«A luglio saremo a Benevento, speriamo che le istituzioni locali ci rispondano. Del resto il nostro è un progetto che ci autofinanziamo e che vuole solo valorizzare i posti che visitiamo».
Valentino D i Giacomo – Il Mattino 21.03.2025
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