La Fonte (2020)

Tecnica mista su tela, 140x100 cm

Nel riferimento ad una specifica area di Bagnoli Irpino, quella de Lu Mulunieddu (Il Mulino), la scena pittorica de La Fonte delinea un gineceo di ninfe delle acque e delle sorgenti, che nei suoi pressi trovano ristoro. Qui la scelta dei diversi colori per le loro vesti rappresenta un rimando cromatico agli altri elementi naturali, oltre quello dell’acqua: (da sinistra) fuoco, aria e terra.
Prive di un definito contesto e disancorate dalla realtà quanto da una narrativa a noi contemporanea, le loro languide figure appaiono sognanti, distaccate e seducenti, nello spazio idealizzato di un metafisico orizzonte che ammanta la fonte che le vede incontrarsi.
Nella delicatezza del tratto e della scelta tonale, Maria Rachele  Branca diviene la loro discreta interlocutrice: un rinnovato sguardo sul femminile, intessuto alla tradizione naturalistica della pittura e ad un’ancestrale riconciliazione di frammenti della memoria e del mito, lì dove tutto rimane immutato, in attesa che qualcuno un giorno torni a reclamare antiche presenze.
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Testo critico di Rossella Della Vecchia
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