La seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso fu, per l’Italia, un periodo piuttosto buio. La violenza estremista e terrorista insanguinava le strade. Per fortuna c’era anche chi, in quella violenza, riusciva a conservare la forza e la capacità di prendere in giro i politici col sorriso sulle labbra.
In quegli anni, ad esempio, nacque “Il Male”, giornale satirico, che, quando l’allora segretario del Partito Socialista, Bettino Craxi, cominciò ad affermare la propria centralità nel mondo politico sostenendo che, senza di lui, c’era “o la paralisi o lo scontro”, pubblicò ben tre pagine sull’argomento. Nella prima c’era appunto Craxi che pronunciava la frase fatidica; nella seconda c’era il disegno di uno scontro violentissimo tra due treni; nella terza c’era un vecchietto sulla sedia a rotelle che urlava:” E mi sono preso pure la paralisi!”.
Se fosse ancora in edicola, Il Male dedicherebbe oggi pagine simili a Fonzie, pardon, a Renzi che, più di quarant’anni dopo, sostiene di essere centrale nella vita politica italiana, praticamente con le stesse parole del Craxi di allora.
Fonzie, pardon Renzi, non è simpatico praticamente a nessuno, non fosse altro perché ha usato la politica per diventare uomo di affari (propri), anche con la Russia dell’Hitler del ventunesimo secolo. Ma, nonostante ciò, credo che tutti gli augurino una fine diversa da quella che, purtroppo, toccò qualche anno dopo al segretario socialista.
Luciano Arciuolo
(da Fuori dalla Rete, Marzo 2022, anno XVI, n. 2)
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