La seconda parte del ricettario “Andrà tutto stretto”: il forno a legna
di Beniamino Battista (V B)
La reclusione forzata in casa, di questi ultimi mesi, ci ha regalato il piacere di riscoprire tradizioni gastronomiche come la pasta fatta a mano, la pizza e perfino il pane. A dare il via alle varie “sperimentazioni” è stato il mio alunno Alberino che aveva postato, nella chat dedicata alla condivisione di esperienze culinarie anti stress, le foto delle pagnotte di pane fatte con la madre, facendo venire a tutti gli altri (maestre incluse) il desiderio di cimentarsi con quella esperienza. A Bagnoli, per fortuna, il pane fresco di giornata non è mai mancato, grazie ai nostri esperti fornai, ma in una delle chiacchierate con gli alunni, raccontai loro di un evento eccezionale accaduto quando io ero bambina. Una straordinaria nevicata provocò l’interruzione dell’energia elettrica e dell’erogazione dell’acqua per circa una settimana ed il nonno di una mia compagna di classe, che possedeva un forno a legna, dovette fare il pane per l’intero paese. Le fette di quel pane erano alte 20 cm ed il suo sapore indimenticabile. Beniamino, incuriosito dal mio racconto, ha intervistato i discendenti di quell’eroico fornaio che, con l’aiuto di pochi amici, sfamò un intero paese.
Michela Nigro
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