La visita di Nicola Caputo, Assessore regionale all’Agricoltura, al Parco dei Monti Picentini
Il diario
A meno di un’ora da Caserta luoghi incantati e paesaggi unici. Oggi sono stato In Alta Irpinia al Parco Regionale dei Monti Picentini.
L’area del Parco si estende su una superficie di 60.000 ettari e comprende la più vasta distesa forestale e il più ricco serbatoio di acqua potabile del Sud Italia. Il Parco comprende complessivamente 30 comuni e l’ho visitato guidato dal Presidente del Parco Fabio Guerriero, con cui ho discusso dei problemi del territorio, di quelli endemici delle aree interne e della necessità di incentivare le attività agricole.
E’ stata l’occasione per conoscere le attività preliminari messe in campo in ossequio al Piano di gestione e controllo dei cinghiali nelle aree protette della Campania e le modalità operative per il controllo della specie.
Abbiamo visitato l’altopiano del Laceno, circondato dalla vetta del Cervialto alto circa 1800 m: per le aree protette bisognerà avere un’attenzione maggiore, nella nuova programmazione affinché si possa coniugare un’agricoltura di qualità con il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali.
Con il vicepresidente Giovanni Maiurano ho fatto visita alla sede regionale del Corpo regionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS) a Cassano Irpino. Il soccorso alpino rappresenta un fondamentale presidio per il salvataggio in aree impervie e montuose ma anche per la preziosissima opera di tutela del territorio montano. Al nostro arrivo abbiamo parlato delle attività con gli operatori, Caprio e De Cristofaro. C’è una legge regionale che supporta queste attività ma serve uno sforzo in più per gestire un territorio così ampio e complesso.
La transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone montane verso quelli delle pianure percorrendo le vie naturali dei tratturi. Questa antica e faticosa tradizione è portata avanti ancora oggi da Pasquale Dell’Angelo e le sue pecore della razza “Bagnolese”. Bagnolese come l’azienda casearia (AgriVisit64) gestita dalla moglie Anna che produce caciotte con ricette segretissime come la “Casu Ri Ciccillera”. Una tradizione antica, fatta di lavoro sacrifici e sapienza che va salvaguardata e protetta. Pasquale ci ha raccontato il suo lavoro duro e appassionante che svolge da solo tra il silenzio dei percorsi montani. Ho solo 5 dipendenti per la mia azienda – spiega Pasquale – i miei cani pastori.
La Campania è una terra di eccellenza di produzione e raccolta di tartufi. È in Irpinia che questo fungo pregiato raggiunge altissime note di profumo e gusto. Tra le nove specie presenti in Campania si distingue la specie pregiata di tartufo di Bagnoli. ne ho parlato con i rappresentanti di AssoTartufai Campania, presieduta dalla dott.sa Noemi Iuorio. È necessario supportare i raccoglitori, anche attraverso la programmazione integrata dei fondi europei, nel loro ruolo di tutela degli ecosistemi e la salvaguardia degli habitat del tartufo, favorendo anche azioni di promozione e valorizzazione di questo prezioso tubero campano. Un plauso particolare va a Bora, il piccolo e abile Lagotto romagnolo che ci ha dato una dimostrazione di come si cerca e trova un tartufo.
Mi sono impegnato a riattivare un tavolo sul tartufo. Sarà operativo nelle prossime settimane!
L’AgrinTour riscuote successo e consenso e per me è sempre più importante raccogliere direttamente le istanze del mondo dell’agricoltura e fare in modo che le Istituzioni siano vicino ai territori. Ringrazio tutti quelli che hanno fatto con me questo pezzo di strada oggi, innanzitutto il Commissario del Parco dei Monti Picentini Fabio Guerriero.
La giornata è terminata con uno straordinario pranzo a base di prodotti tipici irpini a Nusco, presso il ristorante ANIMA – La Nuova Osteria di Marialucia Natale ed Angela Muto.
Nicola Caputo, Assessore Regione Campania all’Agricoltura
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