La vittoria di Conte il Recovery fund?

di Daniele Marano

Si sente parlare oramai ogni giorno dell’obiettivo raggiunto del Recovery Fund. Spesso si dice “con Salvini e Meloni altro che Recovery, ci saremmo trovati in falllimento”, come a voler santificare il RF. Innanzitutto partiamo dal presupposto che il Fondo di recupero non ha una connotazione politica, non si può dire sia di destra o di sinistra, si può dire invece che un governo di destra non lo avrebbe mai attuato questo si. Ma cosa è? L’Europa quindi, meglio dire la Germania, aiuta tutti gli stati europei, tra cui l’Italia, con 750 miliardi . Di questi 209 spettano a noi come uno dei paesi più colpiti dal Covid (naturalmente spalmati negli anni non immediati). Perchè non è un grande risultato? Semplice, l’Inghilterra da già soldi a fondo perduto controllando di fatto la propria moneta. Noi italiani invece, mi sembra chiaro che questi soldi prestati hanno delle piccole condizioni da rispettare, sarò terra terra:

1) I soldi che arrivano, dovranno venire spesi per ciò che dicono loro;

2) C’è un mantra “sono soldi a fondo perduto, grande Conte!” non è così già da ora l’Italia mette 15 miliardi, figuriamoci ora per tenere in vita il Recovery! Alla fine dell’anno ci resta meno di zero tra il dare e l’avere, e se ci resta qualcosa la dovremo spendere come dicono loro. Io chiamo il Recovery “un prestito comandato”.

Staccarsi dalla BCE, personalmente parlando era il primo passaggio da fare, invece ora ci ritroviamo legati a Bruxelles ancora più di prima. Mi aspetto almeno una diminuzione della pressione fiscale in particolare per tutti coloro che hanno una attività tenuta chiusa per svariati mesi a causa della pandemia. Da sovranista, uscirei dall’euro immediatamente, quindi figuriamoci se il Recovery Fund, lo posso vedere come una grande vittoria.

Daniele Marano

(da Fuori dalla Rete, Marzo 2021, anno XV, n. 1)

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