Un’ottima Pasquetta per gli operatori turistici di Bagnoli e Laceno. Già dalla mattina, sul presto, si sono registrate lunghe code di autovetture che dall’Ofantina si dirigevano sul Monte Terminio e sull’Altopiano del Laceno. Ottima affluenza, soprattutto, dal napoletano e salernitano, buona presenza anche di turisti pugliesi. Presi d’assalto ristoranti agriturismi, bad e breackfast, e tutte le aree pic-nic, attrezzate e non. I più giovani si sono posizionati sulla riva del lago che, per le abbondanti precipitazioni, si lascia apprezzare in tutto il suo splendore.
Si è registrato il gran pienone un po’ ovunque anche se, ancora una volta, l’Alta Irpinia si conferma meta turistica estemporanea, mordi e fuggi: una sola giornata, massimo due, e poi via.
E questo viene confermato dagli addetti ai lavori, gli operatori turistici del Laceno. Nicola Memoli, titolare del ristorante Lo Spiedo: «La bella giornata di sole ci ha aiutato. Siamo andati bene, sia noi ristoratori che le famiglie desiderose di godersi un po’ di natura. Nella giornata di oggi la crisi non si è sentita. Certo, la spesa media non supera le venti euro, orami è prassi, con una maggiore attenzione alle tasche. È anche vero, però, che non si rinuncia al cibo di qualità. In ogni caso, si cerca sempre di non superare un tetto massimo di spesa».
A parlare, invece, di una stagione da dimenticare è Lara Di Capua, titolare dell’hotel-ristorante La Lucciola: «La chiusura delle seggiovie ha condizionato non poco le presenze dei turisti, con una diminunzione netta delle presenze, una flessione quasi della metà, soprattutto nelle strutture alberghiere. Tengono ristoranti ed agriturismi, ma certo il danno è stato notevole per il turismo su Laceno. Dall’inizio dell’anno abbiamo lavorato solo tre week end. È inaccettabile che un patrimonio come questo non venga valorizzato in nessun modo. Come si può parlare turismo d’Irpinia?».
Anche una leggera scossa di terremoto
Il video dalla pagina fb “Passione Laceno”
Laceno, cinghiali al libero pascolo ….
Buona Pasquetta anche per i cinghiali del Laceno, che hanno pascolato “indisturbati” sull’altopiano. Spettacolo per i turisti. Un po’ meno per gli operatori agricoli e i ricercatori di tartufo che stanno vedendo distruggere, da anni. le coltivazioni e le tante tartufaie presenti sul territorio.
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