Laceno, commercianti e maestri di sci: «Dal 2017 si è fermato tutto, ora vogliamo diventare il top al Sud» 

Flavio Coppola (Orticalab.it)

Impianti fermi da 5 anni, il sindaco di Bagnoli, Filippo Nigro: «Crediamo che in cinque o sei mesi i lavori possano essere portati a termine. Non vogliamo farci illusioni ma speriamo vivamente di poter riattivare gli impianti il prossimo anno ritagliandoci un ruolo da protagonista della scena montana»


Da  oggi, la discesa libera per la riapertura degli impianti di risalita del Laceno può ufficialmente cominciare. La ditta “Doppelmayr Italia S.R.L.”, dalle prossime settimane, si impegnerà a costruire le nuove seggiovie della “skiarea” Laceno Rajamagra, chiuse dal lontano maggio 2017.

L’unico impianto sciistico della Campania, infatti, non apre i battenti da 5 anni e presto potrebbe avere nuova vita rilanciando, al contempo, tanto le attività commerciali, quanto quelle sportive. L’intervento, finanziato dalla Regione Campania, per un importo di circa 13 milioni, prevede la sostituzione delle seggiovie esistenti Settevalli (1.003 metri) e Rajamagra (900 metri), la sostituzione delle sciovie Cuccioli (226 metri) e Serroncelli (623 metri) con due nuovi sklift; la fornitura e posa in opera di due tappeti per il Campo Scuola a 1400 ed il Campo Scuola a 1100 in sostituzione rispettivamente di un vecchio nastro trasportatore e di una manovia.

Ovviamente, data l’importanza del cantiere, la speranza è che la discesa libera non si trasformi in uno slalom. Il primo ad augurarselo è Filippo Nigro, sindaco di Bagnoli: «L’aggiudicazione del progetto da parte di una multinazionale del settore, ci da ampie garanzie sui tempi e sulla qualità dei lavori. – spiega – Per cui ora dobbiamo ragionare per step». Il primo riguarda il fatto che la seggiovia nascerà nell’ambito dell’Ente Parco dei Monti Picentini per cui si saranno dei vincoli da superare: «E’ evidente che questo è un passo obbligato ma siamo pronti a fare tutto in maniera estremamente precisa ed ordinata. Dalla nostra, infatti, stiamo già organizzando il bando per l’affidamento perché vogliamo che, in attesa della costruzione degli impianti di risalita, si sappia già chi sarà a gestirli».

Il Comune di Bagnoli non ha intenzione di perdere ulteriore tempo: «Siamo fiduciosi. – dice Nigro – Crediamo che in cinque o sei mesi i lavori possano essere portati a termine. Non vogliamo farci illusioni ma speriamo vivamente di poter riattivare gli impianti il prossimo anno ritagliandoci un ruolo da protagonista della scena montana del sud Italia. Oltre ad essere unici in Campania raccogliamo anche tantissimi sciatori dalla Puglia e questo ci motiva e ci fa credere che, grazie alla nuova vita del Laceno, tutta la provincia potrà respirare un’aria nuova».

Ossigeno che dal 2017 aspettano anche i commercianti della zona. Con particolare riferimento a chi lega le proprie attività proprio agli impianti sciistici. E’ il caso de “La Botte” uno dei luoghi di Laceno più noti in cui affittare attrezzatura da sci e noleggiare bici: «Non ci siamo mai fermati – afferma Gianluca Massari, gestore dell’attività – ma è evidente che con gli impianti di risalita il nostro business cambia. Il nostro è uno dei 7 stand che si trovano proprio ai piedi della montagna e in cui si potevano affittare sci, scarponi, snowboard e ciaspole per la neve. Dopo il 2017 abbiamo perso il 100% degli introiti provenienti da quel tipo di attività. E’ chiaro che aspettiamo con ansia la riapertura delle seggiovie e delle piste. Anche perché speriamo che, rinnovandole, possiamo davvero assistere ad un cambio di passo decisivo per il destino di questa zona».

Con un appello alle istituzioni: «Chiediamo procedure veloci – ribadisce Massari – Bagnoli e Laceno hanno già aspettato troppo. Ora è tempo di ripartire e di assicurare un futuro stabile a questa montagna».

C’era un indotto che va ricostruito. Ad esempio, chi attende con ansia la rinascita dl Laceno è anche che Vincent Vivolo, maestro di sci molto noto in zona, e tra i responsabili del Laceno Bike. «Negli anni in cui le nostre piste da sci sono state chiuse – racconta – ho spostato la mia attività a Roccaraso. Ho continuato a fare il mio lavoro con passione ed abnegazione ma sempre con la speranza, e la certezza, che un giorno sarei tornato ad insegnare sulla mia neve. Quello che mi auguro è che si faccia in fretta e che questi impianti vengano affidati a chi saprà valorizzarli e rilanciarli». La ditta aggiudicataria dei lavori, leader del settore, consegnerà, infatti, una struttura di ultima generazione: «L’opera che Laceno riavrà – dice Vivolo – sarà innovativa e futuristica e ci darà la possibilità di rilanciare il turismo. Anche chi non vuole sciare avrà la possibilità di andare in vetta per una passeggiata o solo per un pranzo. L’Indotto che si creerà sarà importante e rilancerà con forza una zona strategica per tutta l’Irpinia».

Flavio Coppola (Orticalab.it)


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