Laceno, la tradizionale “bagna” delle pecore

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Con la transumanza, ovvero la migrazione stagionale di greggi, mandrie e pastori verso il pascolo dell’altopiano Laceno di Bagnoli Irpino, la bagna delle pecore, oltre a una necessità, col tempo è diventata un rito secolare che si rinnova ogni anno a primavera prima della tosatura, quando il caldo incomincia ad opprimere le pecore e si rende necessario alleggerire gli animali dal vello.

Il lavaggio nella vasca di Chianizzi sostituisce quello che un tempo si ripeteva nel torrente del Caliendo più a valle, come ci racconta Domenico Buccino pastore bagnolese di antica tradizione. Dopo il passaggio nell’acqua le pecore si conducono in zona assolata per consentire agli animali di potersi asciugare prima delle operazioni di tosatura.

Il pastore Domenico ci racconta l’uso dell’uncino, l’attrezzo di legno che agganciando il collare della pecora, aiuta l’animale riluttante al bagno, ad attraversare la vasca d’acqua. Il belare del gregge e il tintinnio dei campanacci crea inoltre una sonorità che echeggia tutt’intorno ricordando atmosfere di altri tempi che la modernità volge a sospendere.

Il buon pastore deve avere l’orecchio capace di distinguere il suono di ogni singola campana nel concerto di un gregge, ciò permette di riconoscere il capo più facilmente in caso di smarrimento nella folta vegetazione, di notte, con la nebbia fitta, o durante gli spostamenti, in cui un tintinnio irregolare, più lento, o più rapido, può segnalare la pecora in difficoltà.

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