Il Laceno, con la sua bellezza selvaggia e incontaminata, ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore. Ogni volta che ci penso, non riesco a non ricordare le serate trascorse da ragazzo tra le piste da sci, la musica della discoteca e le risate di un gruppo di amici che si ritrovava lì, tra quelle montagne, per vivere momenti indimenticabili. Erano tempi in cui la vita sembrava così semplice, in cui eravamo davvero più ricchi di quanto potessimo immaginare, non di denaro, ma di esperienze, di libertà, di condivisione. Eravamo tanti, provenienti non solo dall’Irpinia, ma da tutta la Campania, dalla Puglia, dalla Calabria e persino da regioni più lontane.
Il Laceno era il punto di incontro per tutti noi, un luogo dove le differenze si annullavano e si creava una comunità spontanea e gioiosa. Ogni weekend era un’occasione per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, per vivere quel senso di appartenenza che, solo col passare degli anni, ho capito quanto fosse prezioso. Quei momenti ci legavano non solo al presente, ma anche alla nostra terra, all’Irpinia, a Bagnoli Irpino, che rappresentava il cuore pulsante di tutto questo.
Bagnoli Irpino, con la sua storia e le sue tradizioni, è sempre stato molto più di un semplice comune montano. È una comunità fiera, una terra che non ha mai smesso di credere in se stessa, anche quando le sfide sembravano insormontabili. Ogni volta che ripenso ai miei inverni sul Laceno, non posso fare a meno di pensare alla gente di Bagnoli, a quella forza silenziosa che ha sempre caratterizzato il loro spirito. È proprio grazie a questa tenacia che oggi vedo con orgoglio come il Laceno stia lentamente tornando a vivere, grazie all’impegno di chi non si è mai arreso, di chi ha sempre creduto nella possibilità di riportare in vita quel sogno che per tanti di noi è stato una realtà.
E questo è il punto: il Laceno non è solo un ricordo. Oggi, finalmente, qualcosa di straordinario sta accadendo. Gli impianti di risalita, chiusi per troppo tempo, stanno per tornare a nuova vita, e si sta facendo tanto per ridare all’altopiano il ruolo centrale che merita. Non posso che essere profondamente grato a tutti coloro che si stanno impegnando per la rinascita del Laceno, a chi lavora giorno dopo giorno per far sì che quelle piste, che un tempo erano il nostro orgoglio, tornino a essere battute dagli sciatori, che la neve torni a risuonare sotto i nostri passi, e che il silenzio della montagna torni a essere interrotto solo dalle risate e dalla gioia di chi ama questo luogo.
Ricordo con affetto un incontro particolare che ho avuto tempo fa. Era un giorno come tanti altri a Trieste, presso l’Autorità Portuale, quando per caso incrociai una collega ingegnere che, parlando, mi raccontò delle sue giornate trascorse proprio al Laceno, durante gli inverni della sua giovinezza. Era sorprendente come, nonostante la distanza geografica e il passare del tempo, il Laceno fosse ancora un filo invisibile che ci legava. Parlare di quei tempi, di quella neve e di quelle serate, ci fece tornare indietro nel tempo, a un’epoca in cui sembrava che il mondo fosse tutto lì, tra le montagne dell’Irpinia.
E proprio per questo, il Laceno non è solo un luogo fisico. È un simbolo, una testimonianza di ciò che l’Alta Irpinia rappresenta: una terra ricca di bellezza, di storia, di tradizioni e, soprattutto, di persone straordinarie. È un posto dove natura e comunità si intrecciano in un legame indissolubile. Il Laceno è stato il nostro punto di riferimento, ma può tornare a esserlo anche per le nuove generazioni, un luogo di incontro per giovani e famiglie, per chi cerca l’avventura ma anche per chi vuole riscoprire il piacere della semplicità, del contatto diretto con la natura.
Vedere oggi che tanto si sta facendo per restituire al Laceno il ruolo che ha sempre meritato è per me motivo di grande emozione. Il lavoro di chi sta investendo tempo, risorse e passione per rimettere in moto l’economia di questo territorio, per far ripartire gli impianti di risalita, e per ridare alla nostra montagna il suo antico splendore, non è solo un progetto infrastrutturale: è un atto d’amore verso una terra che ha sempre dato tanto. È un gesto che guarda al futuro, ma che al tempo stesso ci permette di non dimenticare il passato, di riscoprire le nostre radici. Il Laceno ha tutte le potenzialità per tornare a essere un faro per tutto il Mezzogiorno d’Italia. Non è solo una questione di impianti da sci o di turismo, ma di identità, di appartenenza. È il simbolo di una comunità che, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di credere nelle proprie possibilità. E oggi, grazie all’impegno di chi ci crede, siamo sulla strada giusta per far sì che quel sogno si realizzi ancora una volta.
Forza Bagnoli, forza Irpinia e forza Laceno. Siamo una terra ricca di passione, di coraggio e di bellezza, e il futuro è nelle nostre mani. Grazie a tutti coloro che stanno lavorando per questa rinascita, perché il Laceno tornerà a essere il cuore pulsante della nostra amata Irpinia, come lo è sempre stato nei nostri cuori.
Gerardo Nappa
(da Fuori dalla Rete novembre 2024, anno XVIII, n. 3)
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