L’amore e l’orgoglio per Bagnoli Irpino nei quaderni di scuola dei nostri nonni

di Antonio Camuso

Nei miei precedenti contributi su Fuori dalla Rete, ho riportato, commentando, ciò che sin dai primi del Novecento, giornalisti, viaggiatori, studiosi, escursionisti scrivevano di Bagnoli Irpino e delle sue bellezze. Era la voce di quella parte di società, dalle agiate condizioni e con un invidiabile bagaglio culturale, che spingeva al rinnovamento e anelava al superamento delle lacune generate dai traumatici processi di unificazione nazionale, e le conseguenti emarginazioni e sottosviluppo delle aree “marginali” del nostro Mezzogiorno.

Nel redigere l’articolo che pongo all’attenzione dei lettori, anche questa volta mi sono avvalso dell’archivio personale della signora Marisa Cione e in particolare del fondo dei maestri Rodolfo Domenico Cione – Anna Melillo, riguardante il materiale scolastico delle scuole elementari di Piazza San Rocco, risalente alla prima metà del Novecento. Tra questo prezioso spaccato dell’infanzia bagnolese dei nostri nonni e padri, ho scelto tra le prove di esame delle quinte classi, gli scritti di una bambina e un bambino di dieci anni, impregnati di un forte senso identitario e di orgogliosa appartenenza alla propria terra. Nel primo il giovane Chieffo Aniello narra di un’esperienza sportiva condivisa con altri giovani “avanguardisti” bagnolesi, l’anno prima, nel maggio del 1942, esattamente 80 anni fa.

L’avanguardista Chieffo Aniello

Le gare indette dalla GIL, l’organizzazione fascista che irreggimentava le attività fisiche e sportive della gioventù italiana, si erano disputate a Cassano, tra i giovani dei paesi dell’Alta Valle del Calore e in una di esse la squadra bagnolese era riuscita vincitrice.  Una notizia da comunicare, al ritorno in paese, con lo stesso entusiasmo col quale i tifosi di una squadra festeggiano la promozione al campionato superiore. Nelle ultime righe il giovane Aniello ci riporta alla realtà dei giorni in cui stava per conseguire il suo diploma di scuola elementare, ovvero il trentaseiesimo mese di guerra per gli italiani.

E’ il 22 giugno del 1943 e da lì a un mese gli Alleati sbarcheranno in Sicilia, il Re farà arrestare Mussolini e l’intero apparato del Regime Fascista si sgretolerà come un castello di carta al primo alito di vento. Troppo tardi per impedire che nelle gelide distese della Russia, o negli infuocati deserti africani, o in fondo a mari e oceani, giacessero, ormai, centinaia di migliaia di giovani, poco più grandi del piccolo Chieffo, partiti con il suo stesso entusiasmo e la voglia di far onore alla loro Patria e al loro paese di origine.

Bagnoli Irpino 22 giugno 1943 AXXI EF

Tema

Un’adunata sportiva. Impressioni e pensieri

Svolgimento:

L’anno scorso , un giorno di maggio, ci fu una grande adunata sportiva , che rimarrà indimenticabile per me come ricordo della mia età fanciullesca. L’adunata fu fatta alla GIL di Cassano, per partecipare alle gare sportive, di addestramento, di canto, di cultura fascista e militare. Di fatti quel giorno di maggio, un plotone di avanguardisti, bene ordinato , comandato dal vicecomandante della GIL di Bagnoli I. “Bruno Restaino”, partì col treno che passa alle ore 12.  Io in quel giorno ero molto lieto di partecipare a queste gare sportive da bravo avanguardista. Arrivati a Cassano , dove vi erano altri plotoni di avanguardisti  e di giovani fascisti dei paesi vicini, subito incominciarono le gare. Quando le gare terminarono, si riunirono tutti i comandanti dei plotoni, con a capo un ispettore di zona per giudicare  la vittoria delle gare  a quale plotone appartenesse. Alla fine del consiglio , il plotone di Bagnoli risultò essere il migliore.

Così ritornammo a Bagnoli in allegria, scherzando e cantando. Quando arrivammo a Bagnoli facemmo una dimostrazione, andando per le strade del paese cantando e gridando, per la grande allegria di aver vinto le gare. Eravamo contenti perché gli altri plotoni , formati da giovani fascisti degli altri paesi, non erano i vincitori delle gare, mentre noi avanguardisti avevamo riportato la vittoria.

Io, in quel giorno, nel partecipare a quelle gare, ebbi l’impressione di partecipare ad una battaglia e di aver combattuto per la Patria, come oggi i nostri soldati si sacrificano fortemente per riportare  la vittoria finale. A. Chieffo

L’invito ad un’amica lontana

Il secondo tema è precedente a quello di Chieffo di 15 anni, essendo datato nell’anno 1928,  quasi un secolo fa, ed è opera della bambina Chieffo Concetta, di Giuseppe; esso è un inno all’appartenenza a Bagnoli Irpino. Con estro creativo da piccola manager della comunicazione turistica, la giovane immagina di scrivere a una sua amica lontana, per invitarla nel suo “paesello che sembra proprio una piccola cittadella “, elencandole le bellezze paesaggistiche e informandola che esso è già meta di “forestieri e villeggianti”. Non ci resta che sorridere a tanta innocenza, ricordando come nei registri e diari di classe di quelle scuole San Rocco, nello stesso anno, le maestre annotavano il quadro di povertà rasentante la miseria, in cui versava gran parte della popolazione di Bagnoli Irpino.

Bagnoli Irpino 28 giugno 1928 a VI

Tema

Vi sono state chieste  notizie sul vostro paese da  persone che desiderano passarvi un po’ di tempo; che cosa rispondete?

Svolgimento

Carissima compagna  tu mi hai chiesto  notizie del mio paese. Ecco subito ad accontentarti. Il mio paese è bello,. Abbiamo il lago Laceno. Vengono i forestieri a vedere le bellezze del mio paese. Poi abbiamo la “ Fontana del Carpine”. Detta così perché proprio lì presso vi è nato un bell’albero che ha le  sue radici nel muro. I forestieri che vengono  a vedere quell’albero restano incantate a guardarlo.il mio paese fa circa 5 mila abitanti. Io amo molto il mio paese e a qualunque parte vado io, dico sempre che Bagnoli è bello. Abbiamo una bella chiesa che ora hanno anche accomodato. Abbiamo anche il Campanile di San Domenico,  che è lungo circa 30 metri, io sono molto contenta di essere nata a Bagnoli.  Perché Bagnoli,  benché sia piccolo,  le bellezze della sua natura lo rendono pur bello. Io sono orgogliosa  di esser nata qui. Sembra proprio una piccola cittadella: ogni giorno arrivano automobili, carrozze  ed altro con forestieri e villeggianti.

Quando vorrai venire anche tu? Sarei proprio contenta se ti potessi avere qui per un po’. di tempo. Verrai? Posso aspettarti con questa speranza.

Ti bacio, Chieffo Concetta di Giuseppe.

 Antonio Camuso                                                                                                                                         Archivio storico Benedetto Petrone

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