Louis Ferdinand Celine, la vita sbattuta in faccia

di Daniele Marano

Durante i miei studi mi sono imbattuto spesso in questo autore francese, fino ad allora da me sconosciuto: in me subito c’è stato feeling. Parlare della vita dello scrittore francese, che è stata un tourbillon di emozioni e di scelte infelici, mi dilungherei troppo, piuttosto posso affermare come la sua idea sia realmente e crudelmente presente nei nostri spaccati di vita vera.

Chi potrebbe obiettare ad esempio che al giorno d’oggi siamo invasi dal materialismo? Un Celine che ad oggi sarebbe non solo contro i social ma contro l’intera cultura globale monetaria e non, che sta peggiorando il mondo.

Naturalmente inutile dire che fosse psicologicamente fragile (non ha mai nascosto la sua adesione a Hitler, fatta in quel tempo più perché da nazionalista molto controverso pensava che la Germania poteva rendere la Francia più prospera: come più un nazionalista non avere senso identitario?)…..un sogno che divenne ben presto un incubo.

Per Celine la vita va vissuta perché gli umani non sono che “morti in sospeso”, da questo punto di vista la sua rivalità con Sartre la si nota attraverso questi due libri: “Morte a credito” in cui si nota come Celine si attratto dal lato oscuro della vita che comporta una totale assenza di paura nella sua quotidianità e “Il muro” di Sartre dove invece ho notato una non convenzionale descrizione della sessualità in senso tale, anche qui una non paura della morte ma una non paura opposta a quello di Celine come se non si avesse timore di chiudere gli occhi perché si ha un totale controllo della propria anima, magari smarrita, ma chiaramente viva. Testi, quelli di Celine, mai carichi di amore ma pieni di iperboli, allitterazioni che rendono le sue frasi tremendamente vere.

Una visione sfacciatamente noir del mondo, quindi, non propriamente ottimistica, ma che nello stesso tempo è pronta a far capire a tutti coloro che vogliono metterci i bastoni tra le ruote che non c’è “trippa per gatti”.

A volte per allontanare le persone negative bisogna odiare, non con la violenza fisica ma con l’indifferenza per stare meglio. Come contraddirlo?

Daniele Marano

(da Fuori dalla Rete, Maggio 2019, anno XIII, n. 2)

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