«Migliaia di turisti in città la sfida ora è riuscire ad accoglierli al meglio»
Intervista a Gerardo Stabile Presidente di Federalberghi Avellino
«Eventi come Eurochocolate o il Giro d’Italia fanno bene al territorio. Questo è indubbio. Dovremmo pensare, però, a strutturarci meglio per rilanciare concretamente la nostra provincia».
Il presidente di Federalberghi Avellino, Gerardo Stabile, accoglie con favore l’annuncio del festival dedicato al cioccolato che si terrà nel capoluogo il prossimo febbraio. L’obiettivo è replicare il successo che si registra ogni anno a Perugia. Il modello è quello. E si spera anche di raggiungere quei numeri.
Presidente Stabile, si parla di centomila presenze nel corso delle giornate della manifestazione.
«Quando si discute di cifre sono sempre prudente. Bisogna andarci con i piedi di piombo. Indubbiamente, si tratta di una kermesse che porterà tanta gente ad Avellino. Un’iniziativa lodevole che avrà impatti positivi sull’economia».
Ma la città e la provincia sono pronte a ospitare una quota così elevata di persone? Quantiposti letto vanta l’Irpinia?
«Possiamo e dobbiamo farcela. È un’occasione che non possiamo farci sfuggire. Come strutture alberghiere superiamo di poco i quattromila posti letto. Poco meno della metà si contano tra il capoluogo e l’immediato hinterland. Poi, bisogna aggiungere tutte le altre forme di alloggio. Mi riferisco a bed & breakfast e similari. Facendo un rapido conto, possiamo arrivare nell’intera provincia a circa diecimila posti letto».
Non si corre il rischio di non avere disponibilità sufficienti per l’evento?
«C’è da capire quanti saranno e come i visitatori si distribuiranno. Gioco-forza, se questi dovessero essere realmente i numeri, qualcuno proveniente da fuori regione si dirotterà su Salerno e Napoli, approfittando dell’occasione per vedere anche altro e godere delle bellezze della Campania».
In questo periodo la provincia sta avendo un’importante visibilità. Dopo il Giro d’Italia che per alcuni giorni ha fatto registrare il tutto esaurito in diverse strutture alberghiere, ora si annuncia Eurochocolate. Cosa si può fare per accompagnare questi processi e avere stabilmente flussi turistici sul territorio?
«Se andiamo a sovrapporre i dati delle cinque province campane, irrimediabilmente la classifica relativa al turismo ci collocherebbe all’ultimo posto. È necessario fermarsi e ragionare tutti insieme. Sta accadendo che si promuovono momenti di confronto, iniziative, ma agli appuntamenti manca sempre qualche interlocutore. Così non si va da nessuna parte. Serve il contributo di tutti, non solo di quelli che possono piacere a chi organizza il tavolo. E poi è necessario il coraggio di chi investe».
In che senso?
«È difficile investire nel comparto turistico in Irpinia. Chi lo fa deve crederci due volte, perché qui i coraggiosi che lo fanno spesso non vengono visti di buon occhio. Per quanto riguarda il capoluogo, bisogna dare atto a questa amministrazione di aver avviato dei percorsi di promozione importanti. Ma anche in questo caso non c’è confronto».
Cosa dovrebbe fare l’amministrazione comunale?
«Il sindaco Gianluca Festa, a differenza dei suoi predecessori, sta promuovendo progetti che portano persone in città. Prima non esisteva neanche un delegato che si dedicasse a questo aspetto non secondario. Festa ha lo spirito giusto, ha grande volontà e sta provando a fare cose di rilievo. Peccato solo che non avverta la necessità di un confronto con gli operatori del settore. Per quanto ci riguarda, non siamo stati mai contattati in quattro anni. Il confronto è fondamentale per costruire e irrobustire un percorso».
A cosa si riferisce?
«Al fatto che se più persone lavorano allo stesso obiettivo, un’attività si struttura meglio e diventa forte, difficile da demolire. Quell’azione resta nel tempo. Sarà un piano di turismo che va avanti, anche quando terminerà l’esperienza di Festa. Purtroppo c’è la brutta abitudine nella politica di cancellare anche le cose buone se fatte da altri. Al contrario, se più attori vi partecipano ci sarà maggiore resistenza e diventerà complicato cancellare un
progetto».
Gianluca Galasso -Il Mattino 25.05.223
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