Montella, i francescani dicono no alla struttura sanitaria: “La casa di accoglienza è nata per i giovani”
La contesa (rassegna stampa)
Riportiamo, di seguito, la nota ufficiale di Padre Cosimo, Ministro Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali di Montella.
“Alla luce delle recenti vicende che hanno riguardato la Casa di Accoglianza San Francesco in Montella e delle ricostruzioni fuorvianti circolate, ritengo opportuno e necessario, nella qualità di Ministro Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, ristabilire la verità e l’effettivo quadro della questione”.
“In primo luogo va precisato che i Frati Conventuali da ormai quasi un secolo hanno il legittimo possesso ed il beneficio perpetuo del Convento e della Chiesa di San Francesco con tutto il terreno limitrofo, gli accessori, pertinenze e dipendenze”.
“La struttura Casa di Accoglienza San Francesco, parte integrante del complesso conventale di San Francesco a Folloni, è stata sempre utilizzata, come lo stesso nome suggerisce, per l’accoglienza dei Giovani e per lo svolgimento di attività socio educative. Tale finalità è stata peraltro negli ultimi anni ed in tempi recentissimi, fortemente condivisa e supportata dallo stesso Comune di Montella, che ha realizzato, in collaborazione con la Provincia religiosa, un progetto volto proprio all’ accoglienza dei giovani”.
“L’amministrazione Comunale, nel novembre del 2020, alla luce dell’emergenza Pandemica, riteneva invece di affidare la casa di accoglienza San Francesco alla ASL di Avellino, adibendo la stessa a “Covid Center”. Tale affidamento veniva però realizzato senza che vi fosse alcun intervento formale della Provincia Religiosa, nè la necessaria preventiva interlocuzione con gli organi di governo dell’Ente, nè tantomeno la sottoscrizione di alcun atto da parte del Legale rappresentante”.
“Oggi la struttura è stata di fatto rilasciata dall’ASLe nessuno frequenta o utilizza la stessa da oltre un mese. L’Azienda Sanitaria, nelle ultime settimane, anche su sollecitazione della Provincia, ha inoltre rimosso tutte le attrezzature e suppellettili, rilasciando l’edificio”.
“Nonostante la mancanza di ulteriore uso dell’edificio e nonostante la formale richiesta di restituzione, il Comune di Montella, però, non ha ancora restituito la Casa di Accoglienza nella piena disponibilità dei frati”.
“In maniera unilaterale, infatti, il Sindaco ha rimesso una nota scritta con cui ha, improvvisamente, dichiarato di voler mutare stabilmente la destinazione d’uso della Casa di Accoglienza, per farne una struttura sanitaria. In tale dichiarazione d’intenti non si tengono in alcun conto la realtà conventuale, i vincoli storici, artistici ed architettonici che insistono sull’intero complesso ed i legittimi diritti dei Frati Conventuali”.
“Peraltro una volta terminata la necessità di accoglienza dei pazienti asintomatici o guariti, ed avendo l’Asl lasciato completamente la struttura da diverso tempo, non può esistere alcuna continuità con tale uso dell’immobile”.
“Il Comune continua dunque a tenere una condotta che, arbitrariamente, non tiene in considerarazione i legittimi titoli che la Provincia religiosa vanta sulla Casa di Accoglienza San Francesco, che deve tornare ad essere adibita all’accoglienza dei Giovani ed all’educazione religiosa, in continuità con gli insegnamenti il carisma e la preziosa eredità spirituale di Francesco”.
Convento, è polemica. L’ex Sindaco Capone: “Resti casa di accoglienza”
Le reazioni non sono tardate ad arrivare. La proposta dell’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Rizieri Buonopane, di candidare la struttura comunale adiacente al Convento di San Francesco a Folloni, dopo una fase di Covid Residence a Ospedale di comunità, ha sollevato molte reazioni fra cui quella dell’ex Sindaco Ferruccio Capone, a nome del movimento civico di cui fa parte. “Rispetto ai tagli indiscriminati in sanità sarebbe utile rafforzare gli ospedali esistenti, piuttosto che creare nuove realtà. E poi questa illusione del PNRR. Smettiamola di pensare ognuno per proprio conto, ognuno per il proprio municipio. E’ la Regione che deve fare da regia, con la Provincia portavoce delle grandi progettualità sul territorio. Quanto all’ipotesi dell’ospedale di Comunità, i montellesi non sono d’accorso, perché troppo legati alla storia del Convento dei frati francescani. Ricordo che San Francesco è patrono della Valle del Calore riunita in sei comuni: Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Montella, Montemarano e Nusco. Tutte comunità molto legate al convento e ai frati. Rimanga casa di accoglienza, centro studi dedicato ai frati”. Capone ha chiesto ulteriori chiarimenti alla manager Asl Maria Morgante.
Il Quotidiano del Sud
Montella, l’amministrazione: ‘Ospedale di comunità, ci sono le condizioni’
L’amministrazione di Montella fa chiarezza sul covid center utilizzato nel corso della pandemia. “Riteniamo doveroso adoperarci, con prontezza e lungimiranza, per cogliere tutte le occasioni idonee a migliorare la vita complessiva della comunità che ci ha dato l’onore di amministrarla“.
“L’emergenza Covid-19, che purtroppo ancora non è finita, ha evidenziato che bisogna ripensare in modo profondo ai luoghi di cura e riprogettare modelli organizzativi ed assistenziali di integrazione ospedale-territorio, a nuovi modelli di assistenza territoriale come l’Ospedale di Comunità”. Così in una nota il sindaco Rino Buonopane e i consiglieri di maggioranza.
“Sia il Piano nazionale di resilienza e ripartenza che il SSN mirano al potenziamento dell’offerta dell’assistenza a livello territoriale, attraverso la creazione di nuove strutture e presidi, come l’Ospedale di comunità, dei quali si prevede un incremento di circa 400 unità sul territorio nazionale. Strutture sanitarie a tutti gli effetti, destinate a pazienti che necessitano di interventi sanitari e clinici «a bassa intensità» che, per motivi diversi, non possono essere erogati a domicilio.
L’immobile comunale adiacente al Convento di San Francesco a Folloni, di recente ristrutturato con fondi regionali, che si è dimostrato essere durante la pandemia una risorsa utilissima per il territorio come Covid residence, è da ritenersi, per le caratteristiche architettoniche, strutturali e logistiche, adatto ad essere candidato come Ospedale di Comunità.
Respingendo ogni pretestuosa, falsa e strumentale disinformazione, secondo cui il Convento di San Francesco a Folloni e il Museo sarebbero destinati ad ospitare tale struttura sanitaria, l’amministrazione comunale, sicura di interpretare il comune sentire dell’intera comunità, nonché del territorio di riferimento, ritiene sia opportuno, anzi sia suo indifferibile dovere, adoperarsi perché il SSN possa accogliere e far sua tale richiesta”.
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