Ninna nanna per mia madre
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Disse un volta una madre di Bagnoli:
“Tien’ a mmente quedde ca mò te ricu.”
*
“Non t’appartiene un figlio,
se solamente l’hai messo al mondo.
Sarà tuo davvero, allorché avrai
per lui sofferto pene infinite,
gioie pure assaggiato,
ma rare assai.”
*
Dai passi, mamma, mi riconoscevi,
dal respiro, dai battiti del cuore:
“Figlio, sei tu?” chiedevi a me dal letto,
se rincasavo tardi.
*
“Sì, mamma. Dormi con la buona notte!”
Indugio fuori dalla porta,
pensando a quanta pena
tu per me ti prendevi,
restando sveglia sino a notte fonda.
Gran voglia mi veniva di cantare
per te il sonno:
*
“Ninna nonna, ca vieni ra qua attuonu,
lassa ca mamma rorme finu a gghiuornu!”
Aniello Russo
(da Fuori dalla Rete, Settembre 2018, anno XII, n. 5)
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