L’esordio della nuova politica lascia molto perplessi, soprattutto perché essa somiglia tanto alla vecchia.
Il campione mondiale di rutto libero ha giurato (e fatto giurare i candidati della Lega) sul Vangelo che non avrebbe tradito i suoi elettori, dopo aver lanciato per anni strali sui “voltagabbana”.
La “pasionaria” postfascista del Testaccio ha giurato (e fatto giurare ai suoi “patrioti”) che non avrebbe mai tradito i suoi elettori con gli inciuci.
L’ingessato democristiano (per me, come per Sarri, è una grave offesa … ) di Pomigliano ha fatto firmare ai suoi candidati un impegno a non tradire il Movimento, prevedendo per i colpevoli una penale salatissima.
Ebbene, finita la campagna elettorale, tutti e tre i campioni della coerenza sono alla caccia di voti tra i deputati del PD e di LeU, per far nascere ognuno il suo governo.
Sono alla ricerca di “responsabili”.
Così quando i loro deputati tradiscono gli elettori sono delinquenti; quando a tradire chi li ha votati sono gli altri, ecco che diventano degli eroi.
Se è questa la nuova politica, permettetemi di dire che è uno schifoso film già visto.
Il trasformismo è sempre esistito, nel parlamento dell’Italia unita. E’ un antico, deprecabile difetto della nostra politica. Ma dobbiamo avere almeno la decenza di chiamarlo con il suo nome.
Io non ho capito ancora chi ha vinto le elezioni (gli italiani, credo, hanno capito solo chi le ha indecorosamente perse).
Chiunque le abbia vinte, però, ha il dovere di governare e di interpretare l’esigenza di cambiamento espressa dal paese. Cambiare vuol dire fare qualcosa di diverso da quello che hanno fatto gli altri. O no?
Chiunque le abbia vinte, governi, se ne è capace. Senza imbrogliare. E’ per questo che gli italiani hanno votato. O no?
Di tutto l’Italia ha bisogno, meno che degli ennesimi fanfaroni, travestiti da rinnovatori.
Luciano Arciuolo
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