La crisi economica dell’eurozona aveva sancito il lavoro come una risorsa scarsa. Avere un lavoro era una fortuna. Si era riusciti ad ottenere un libero mercato senza tutele per i lavoratori ed una forma di socialismo per le aziende. Sempre pronte a minacciare delocalizzazione all’ estero. Questo aveva sancito un peggioramento delle condizioni di lavoro: straordinari non pagati, aumenti salariali irrisori ed esodo di massa dai paesi alle sempre più costose città.
Questa situazione ha trovato un’inversione di tendenza con la pandemia. Prima di tutto, le imprese hanno dovuto investire nel lavoro da remoto e numerosi studi hanno documentato i suoi impatti positivi sulla produttività. In secondo luogo, la combinazione di sussidi statali, progresso tecnologico, pensionamento della generazione del boom economico e ricostruzione post pandemia hanno reso i lavoratori un bene scarso. Questo ha offerto un argine al potere negoziale dei datori di lavoro. Come se non bastasse, la pandemia ha dimostrato la fragilità di una catena di produzione dipendente da paesi stranieri. Paesi che da una parte abbracciano i vantaggi del libero mercato e dall’altro usano soldi pubblici per sovvenzionare le proprie aziende. Decenni di simili pratiche hanno portato all’esasperazione anche i più fervidi credenti della globalizzazione, innescando una serie di dazi e tariffe di ritorsione. D’altro canto, i recenti progressi tecnologici (intelligenza artificiale e robotica) permettono di rimpatriare la produzione ottenendo qualità migliore e costi inferiori. L’epoca dalla delocalizzazione è al tramonto.
Maggiori diritti per i lavoratori hanno sancito un’inversione di tendenza verso la qualità della vita. Le aziende non competono più soltanto sul piano salariare, ma anche su bilanciamento vita-lavoro e su benefit vari (assicurazioni sanitarie, asili nido, palestre, mense aziendali, lavoro da remoto). Anche la sede aziendale ha iniziato a giocare un ruolo determinanti. Le nuove generazioni (gen z) sono spesso non disposte a sacrificare il benessere per spostarsi nelle grandi metropoli.
Simili tendenze stanno emergendo in tutti i paesi occidentali. Tuttavia, dato il dinamismo e la flessibilità del sistema giuridico-sociale, gli Stati Uniti guidano questa rivoluzione e l’Italia si presenta ancora una volta come il fanalino di coda. Molte aziende hanno lasciato la Silicon Valley per trasferirsi negli stati del Sud e nella fascia montuosa delle Rocky Mountains. Uno dei mercati immobiliari più caldi dell’anno è un posto simile alla nostra Bagnoli: Draper in Utah. Situata a 30 minuti da piste da sci ed aeroporti, vanta ben 234 chilometri di percorsi trekking. Draper offre grandi case e prezzi bassi. La popolazione locale è passata da 10 mila a 50 mila abitanti in 10 anni.
In effetti, una simile tendenza si registra anche in Italia. Le grandi città registrano un calo più marcato nelle compravendite immobiliare del primo trimestre 2024 ed il risultato peggiore arriva da Milano. Crescono, invece, i prezzi nelle città del Sud e nelle aree periferiche. Napoli vive un boom turistico senza precedenti ed il south-working prende sempre più piede.
Le amenità naturali ed il surriscaldamento globale fanno di Bagnoli una destinazione perfetta per il south-working. Le estati in città sono sempre più invivibili. In aggiunta, nessun altro paese irpino sa conciliare un clima fresco con natura, sapori e storia. Negli ultimi anni notevoli sono stati anche i passi avanti in materia di vivibilità. In primis, la fibra ottica è arrivata in paese e la connessione mobile non è da meno. Nel caso peggiore abbiamo diverse soluzioni satellitari (e non) per una connessione veloce. In secondo luogo, l’avvento dell’e-commerce e dei grandi negozi hanno dato accesso agli stessi prezzi e alla stessa varietà di prodotti offerti in città. Se questo è costato una fetta di mercato alle piccole attività, d’altro canto ha ridotto i costi ed ha evitato lunghi viaggi verso la città per alcune merci. Da ultimo, l’apertura dell’alta velocità a Grottaminarda e della Lioni-Grottaminarda andranno ad abbattere i tempi di viaggio verso i grandi centri. Il nuovo aeroporto di Salerno sarà presto collegato alla nostra località, mentre l’aeroporto di Napoli continua la sua espansione con nuovi voli intercontinentali. Nello scorso numero si parlava anche di nuovi interventi volti a migliorare la viabilità per Nusco ed Acerno.
Tuttavia, restano ancora alcune criticità. I trasporti pubblici sono ancora carenti. Molte altre località turistiche aggirano il problema con navette. Un’altra criticità resta sul paesaggio. I nuovi standard di vita richiedono case più grandi, ma le nuove costruzioni disperdono l’abitato rendendo difficile l’erogazione dei servizi pubblici e deturpando il paesaggio. Ancora non si è trovato il mondo di valorizzare le case storiche con interni comodi ed esterni caratteristici. In ottica cambiamento climatico, un altro grande problema resta quello tra i bagnolesi ed il verde. Crescenti temperature richiedono un paese con sempre più alberi ed aree verdi. Chiunque si sposti da una città è disposto a pagare di più per il verde. Eppure, resta una marcata preferenza per la cementificazione. Nonostante ciò, un possibile sviluppo di Bagnoli potrebbe comportare numerosi aspetti negativi. C’è sempre un costo da pagare per lo sviluppo. Un numero maggiore di residenti temporanei e permanenti corrisponderà a più traffico e meno parcheggi disponibili. Inoltre, una località turistica implica la presenza di gente con voglia di divertirsi tutto l’anno. Questo significa costringere una popolazione per lo più anziana a convivere con discoteche e musica alta fino a tardi. Il numero di rifiuti per strada e l’inquinamento aumenterà. Sia a causa del maggior numero di abitanti che delle nuove costruzioni. Le stesse tasse comunali andranno ad aumentare per garantire servizi ad una maggiore popolazione. Maggiore ricchezza attirerà anche nuova criminalità, sia nelle case che borseggiatori. Come se non bastasse, redditi più alti comporteranno prezzi più alti per le case e per le attività ristorative.
Sedersi a tavolino è un lusso riservato ai turisti in gran parte dei paesini della costiera e del litorale cilentano. Bar e ristoranti adegueranno i loro menu alle richieste dei viaggiatori. La speculazione immobiliare degli Airbnb è già un problema in molte città italiane: gran parte degli immobili passerà al mercato turistico e pagare fitti sempre più esosi sarà un problema per chi non ne possiede uno. L’impatto positivo per le fasce deboli della popolazione sarà irrisorio. Infatti, vista l’abbondante disponibilità di lavoratori stranieri, le attività turistiche continueranno a pagare poco la forza lavoro non qualificata. Se a Bagnoli gran parte delle attività sono ancora a conduzione familiare, spostandosi nelle città d’arte intere strutture sono gestite con manovalanza straniera. Per capire questa tendenza basta guardare ai dati.
Il primo grafico mostra come i prezzi degli hotel italiani siano aumentati nel post-pandemia, mentre la retribuzione oraria sia rimasta la stessa. Il secondo grafico indica un costante aumento dei salari nell’industria ed un appiattimento nel settore turistico. Pertanto, a beneficiare saranno principalmente i possessori di immobili e coloro che apriranno nuove attività commerciali.
Oggi guardiamo in un’ottica romantica allo sviluppo del Laceno nel secolo scorso. Eppure, se succedesse oggi, sarebbe indubbiamente una tragedia per molti. Pensate se i terreni adibiti a pascolo o all’agricoltura venissero espropriati domani mattina per far posto ad hotel e villette destinati a perfetti sconosciuti. Oppure, possiamo ben immaginare alle conseguenze di un’intera montagna sottratta agli usi civici (legname, tartufi, funghi, pascolo) per l’apertura delle piste da sci. Gli stessi animali al pascolo nella piana fuggirebbero in presenza di continui rumori per eventi come il Laceno d’Oro, o competizioni motoristiche lungo il circuito. Venendo ad anni più recenti possiamo
pensare a cosa abbia significato il Parco Regionale dei Monti Picentini. L’istituzione di un’area protetta ha evitato lo sfruttamento senza limiti delle nostre montagne. Questo santuario verde attira ogni weekend una moltitudine di visitatori, dando lavoro a svariate attività commerciali (guide, noleggi, ristoranti, hotel). D’altro canto, l’introduzione dei cinghiali e limiti all’uso del suolo hanno ampiamente pregiudicato i ricavi di quanti impiegati nell’agricoltura.
La storia la scrivono i vincitori. Pertanto, non abbiamo mai guardato allo sviluppo in ottica negativa. Eppure, questa forse è la ragione per cui Laceno non ha più fatto passi avanti. Parlare di turismo porta voti, ma passare ai fatti ne costerebbe molti di più. Alla fine dei conti possiamo ammettere come preservare lo status quo sia l’essenza stessa di una democrazia basata sulla maggioranza popolare. I grandi cambiamenti di cui abbiamo parlato in apertura sono forse una minaccia e non un’opportunità alla tranquilla vita dei bagnolesi.
- Le nuove generazioni contano sempre meno individui.
- https://www.wsj.com/real-estate/luxury-homes/draper-utah-silicon-slopes-f072c0c1?st=qv70zy95919dwrw
- https://facileimmobiliare.it/blog/mercato-immobiliare-calo/#:~:text=I%20dati%20del%20primo%20trimestre%202024&text=Il%20calo%20del%207%2C2,Roma%20del%206%2C9%25.
- https://www.gromia.com/blog/news/scenario/mercato-immobiliare-prezzi-case-2024/
Federico Lenzi
(da Fuori dalla Rete novembre 2024, anno XVIII, n. 3)
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