Proiezione della stagione invernale 2020-2021

di Michele Gatta

Anche quest’anno pubblichiamo la proiezione della stagione invernale. E’ un servizio esclusivo che va preso con molta cautela. E’ la risultante di un lavoro fatto con estrema attenzione attraverso la valutazione di diversi parametri climatici. Coloro che vogliono evitare di leggere i dettagli che hanno portato alla stesura previsionale, possono portarsi sulle “Conclusioni” poste a fine articolo.


Premessa tecnica

Questa stagione si è mostrata differente sin da fine settembre – inizio ottobre quando si sono iniziate a vedere le impronte circolatorie della fase enso negativo. Ne è scaturito un mese di ottobre assai perturbato ben diverso dagli ultimi anni. Ma ciò che più di altri fattori è stato molto chiaro, a mio avviso, è racchiuso in una insolita forza del VPT (Vortice Polare Troposferico) rispetto a molte annate recenti. Generalmente sono proprio i mesi autunnali e quello di dicembre che dovrebbero vedere un vortice sostanzialmente forte. Mi sembra che quest’anno, al di là della solita stratosfera fredda(tendenza consolidata nell’ultimo decennio) stiamo percorrendo una strada di assoluta normalità che fan bene sperare per il futuro. Piuttosto che concentrarci su un ESE Cold mai realizzato, legato essenzialmente a dinamiche di tipo radiativo, guarderei con attenzione la troposfera. Tra l’altro, noto da oltre un mese, come il flusso zonale, entrando nel vecchio continente, fatica a penetrare nel settore asiatico innalzandosi verso la Scandinavia con il ramo principale mentre l’altro è costretto ad inabissarsi tra mediterraneo e latitudini sub-tropicali nord-africane. Chiaramente questo andamento medio, che va avanti da diverso tempo, può rappresentare una valida indicazione sull’arrivo di eventuali/potenziali irruzioni di aria fredda. Al momento, dando uno sguardo al prossimo futuro,abbiamo una situazione davvero intrigante con disturbo dal basso su tutto la colonna del VP, a riportare in canoni di normalità le velocità zonali, mentre sempre in troposfera le vorticità bilanciate sul settore asiatico ruoteranno verso l’area canadese. Ecco che  i primi refoli freddi cominceranno a far diminuire l’aspetto termico sul mediterraneo centro-orientale. A mio giudizio questo insieme di elementi, che rappresentano la spina dorsale di questo inverno, hanno tutte le carte in regola per spalancare le porte del freddo artico/russo, aspettando l’oscillazione giusta in uscita dal comparto statunitense. Quest tipo di dinamiche sono favorite proprio durante i sbilanciamenti ed oscillazioni delle vorticità dal comparto canadese a quello siberiano o viceversa.

Ecco che le potenzialità sono tante, rientrano anche in andamenti medi paragonabili a stagioni similari come il 2010 e il 1996. Particolare attenzione per le sorti climatiche europee e mediterranee va orientato alla NAO: da un lato, fin dall’autunno spiccava un assetto circolatorio da NAO- ( anche la carenza dei ghiacci su Barents – Kara) dall’altro abbiamo anomalie superficiali oceaniche in atlantico ancora settate in NAO+ . Questo elemento ci indica una stagione invernale “bordline” e di transizione che molto spesso ha dato le soddisfazioni maggiori.

Conclusioni:

In virtù di quando premesso, considero i contenuti esposti sufficienti per emettere la relativa previsione sull’andamento della stagione invernale 2020-21.

Ritengo che la stessa possa avere questo tipo di andamento:

La prima parte che vado a considerare è quella che parte dal 15 dicembre e termina intorno al 15 gennaio.

Intorno alla metà del mese di dicembre, giorno più, giorno meno,  assisteremo al ritorno di un periodo di stabilità sulla nostra penisola.Per quando esposto nella premessa tecnica, mi aspetto nell’ultima decade del mese un progressivo raffreddamento che porterà episodi nevosi anche sulla ns. penisola. La provenienza delle correnti sarà principalmente orientata dall’Europa settentrionale con alcuni significativi apporti gelidi dovuti anche ad un relativo ma significante spostamento verso ovest dell’anticiclone russo-siberiano.Nella fase indicata è probabile che le zone italiane maggiormente interessate possano essere quelle  centro-meridionali, con le zone adriatiche colpite, in qualche caso, da venti gelidi orientali. Nello stesso tempo, è probabile  che in almeno una occasione, la traiettoria dell’aria fredda possa attraversare la Valle del Rodano e con richiami relativi di aria più umida in quota, la neve possa arrivare, in qualche occasione, anche a quote davvero basse delle regioni tirreniche. Quest’anno sono rilevanti le possibilità che il periodo festivo 21 dicembre- 6 gennaio possa essere quello più invernale della stagione.

Infatti, nella seconda parte della stessa (metà mese di gennaio- fine febbraio) mi aspetto che il VP possa riprendere forza e per opposte motivazioni a quelle esposte nella premessa tecnica, andremo incontro ad un fisiologico decadimento della stagione invernale.  Probabilmente solo  l”Europa orientale potrà vivere ancora periodi relativamente freddi. E’ immaginabile che l’alta pressione possa essere dominante nel periodo indicato, intervallato da qualche ondulazione delle correnti medio-alte che possano portare qualche fenomenologia solo sull’Europa centro settentrionale e marginalmente sulle regioni settentrionali italiane.

Ritengo quelle da me espresse solo delle indicazioni che possano avere una buona dose di affidabilità soprattutto per il periodo più vicino a quello che stiamo vivendo.Ribadisco che vanno prese sempre con estrema cautela. Sicuramente avrò modo di portare qualche ulteriore aggiornamento, magari agli inizi del nuovo anno.

Grazie per la vs. cordiale attenzione.

Michele Gatta


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