Quale futuro per Bagnoli?

di Giulio Tammaro

La sfiducia al Sindaco Teresa Di Capua è soltanto l’ultimo atto di una crisi annunciata oltre un anno e mezzo fa, successivamente congelata,  riaccesa dopo il ritiro delle deleghe al vicesindaco Ferrante e culminata con le dimissioni dei sette consiglieri comunali.

Nonostante le premesse un epilogo del genere non era di certo scontato, ma come spesso  accade è la realtà che supera la  fantasia. Oggi Bagnoli si ritrova ad affrontare  una nuova campagna elettorale a distanza di appena tre anni dall’ultima tornata elettorale.

Sono emerse sin da subito le contraddizioni di una compagine messa su a poche ore dalla presentazione delle liste, frutto di un mero accordo politico fra demitiani e parte del Partito Democratico/sinistra. Il sindaco va a casa senza aver mai chiarito alcune questioni, due su tutte: i criteri adottati nella scelta degli assessori e l’indennità di carica percepita a dispetto di quello detto in campagna elettorale. Contraddizioni che avevamo evidenziato, dalle colonne di questo giornale e attraverso le pagine web dell’associazione, già in campagna elettorale e che ci valsero l’epiteto di “Palazzo che inventa” (solo per citarne uno).  Oggi invece vengono alla luce nonostante più volte si è provato a nasconderle come si fa con la polvere sotto il tappeto. In realtà l’amministrazione Di Capua non è andata a casa per questi motivi, bensì perché le due anime che diedero vita al “Progetto per Bagnoli” (nomen omen), si sono scontrate sulla gestione del finanziamento per le seggiovie. 

A rimetterci come al solito sono i cittadini bagnolesi che avrebbero meritato quantomeno di sapere come stanno realmente i fatti. Difficilmente ciò avverrà, nel frattempo una nuova campagna elettorale incombe e la domanda non è nuova ma ha sempre un senso: quali scenari per Bagnoli?

E’ ancora presto per dirlo, anche se in paese c’è già fermento. Questa fase serve più che altro a sondare gli umori della piazza. L’assenza delle sezioni di partito non aiuta. Non vi è più un appartenenza ad un ideale, si parla a titolo personale credendo di rappresentare un area politica  che ormai non esiste più.

Di certo gli aspiranti alla fascia tricolore non mancano, lo stesso vale per la voglia di rivalsa di chi le scorse amministrative le ha perse o è stato fermo per scelta o perché costretto. Il rischio è che se a prevalere saranno nuovamente i personalismi,  si produrranno inevitabilmente  divisioni e frammentazione. Con uno scenario del genere il prossimo ottobre ci ritroveremo con tre o più liste pronte a sfidarsi per il Municipio. Di certo non lo scenario migliore.

Il paese vive un momento storico difficile, è fondamentale mettere da parte gli egoismi, serve aggregarsi intorno ad una squadra di governo composta da personalità che abbiano voglia di impegnarsi per il paese. Sarà difficile, viste le premesse, ma davvero l’obiettivo primario è il bene di Bagnoli. Questa è l’unica strada da seguire.

Giulio Tammaro

(da Fuori dalla Rete, Maggio 2021, anno XV, n. 2)

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