Rischio idrogeologico. Sul Laceno necessitano urgenti lavori di manutenzione

Solitamente gli addetti ai lavori o i loro responsabili non fanno caso ad articoli anche se atti a segnalazioni obiettive. Mesi addietro una valanga di terreno si riversò alla base delle seggiovie del Laceno dopo un semplice temporale poiché il terreno e le piste non sono battute da almeno sei anni.

Nella distrazione generale dalla sospensione del funzionamento degli impianti di risalita, tra elezioni e comportamenti scaricabarili di colpe amministrative, fino all’emergenza sanitaria, si sono insabbiate determinate priorità non solamente di politiche almeno di manutenzione.

Adesso, poiché il clima clementemente ha irrigato ulteriormente l’altopiano con nevicate abbondanti e piogge salutari al lago, che come non mai era così abbondante e di color smeraldo, almeno da quaranta anni fa ad oggi, devo scrivere a mezzo del sito qui insistente per comunicare l’urgenza di provvedere alla prevenzione di un ulteriore e si spera mai replicantesi, conseguenza naturale.

Non sono io un ingegnere geotecnico, ma a mio parere il terreno andrebbe subitamente drenato almeno con muretti del tipo “New Jersey” adottati da altre municipalità in passato con altrettante misure totalmente differenti per lavori autostradali o urbani, addirittura anche per semplici transennamenti.

Anticamente gli uomini del posto avrebbero alzato palizzate in tronchi d’albero o resistenti staccionate ad intervalli, una pratica ancora migliore ma che richiederebbe una difficile manovalanza oggi da reperire, anche per i tempi che vanno a restringersi.

Nell’attesa del varo dei nuovi lavori impiantistici, altresì per non complicarne l’inizio, è bene intervenire in tal senso. Non si dilunghi almeno in questo caso, la marcia della macchina burocratica.

Antonio Cortese

(La foto di copertina è del 25 settembre 2020, quando il forte maltempo causò frane e smottamenti di strade e terreni sull’altopiano del Laceno)