Tipi da spiaggia

di Luciano Arciuolo

Chi avrà la fortuna di andare al mare, questa estate, troverà la solita amara sorpresa dell’aumento del costo di ombrelloni e lettini. A seconda della zona, dovrà pagare tra i 25 e i 75 euro al giorno, non per portarseli a casa (come sarebbe forse più giusto) ma per usarli.

Ho fatto qualche rapido calcolo: con questi prezzi, il gestore dello stabilimento balneare, in meno di un giorno, recupera ampiamente quello che paga annualmente allo Stato per la concessione della spiaggia.

In Italia, infatti, abbiamo circa 8 mila chilometri di costa e circa 27000 spiagge private (cioè date in concessione), dalle quali lo Stato ricava poco più di 100 milioni di euro. In media, quindi, ogni stabilimento balneare paga 4.000 euro! Gli stessi gestori dichiarano complessivamente un reddito di poco più di 1 miliardo di euro (ma io una fattura di stabilimento balneare non l’ho mai vista…). Poiché le concessioni vengono rinnovate tacitamente da decenni e con canoni ridicoli, l’Unione Europea ha già multato due volte l’Italia perché non le mette all’asta.

Ora siamo arrivati al punto di non poter più prorogare gli affidamenti ed ecco che sono cominciati i piagnistei dei “poveri” concessionari, che, si sa, hanno “fatto investimenti” e che “finiranno sul lastrico”, supportati ovviamente da Fratelli d’Italia (che sta all’opposizione), ma anche dalla Lega e da Forza Italia che invece sono al governo. Questa storia fa venire in mente, secondo gli opinionisti, quella delle Autostrade e dei Benetton, oltre che del ponte Morandi.

A me, più miseramente ma anche più simpaticamente, ricorda i parcheggiatori abusivi di Napoli, ognuno dei quali è convinto che quella certa zona è ormai sua e per questo, quando vogliono farlo sgomberare, piange e ricorda a tutti di avere famiglia. Vabbè, non paga nessuna concessione, ma almeno si accontenta di pochi spiccioli…

Luciano Arciuolo

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