C’era una volta un piccolo ameno paesello… circondato da fitti e rigogliosi boschi, in cui scorrean, sinuosi, torrenti d’acqua limpida e fresca. Sulle sponde placide di un piccolo laghetto, regnava tranquillo, al pascolo e a curare il suo bel prato erboso, un grosso bue.
Era grande e grosso e la sua imponenza suscitò l’invidia e la bramosia di una piccola ranocchietta, trovatasi lì per caso, che saltellante giromondava pel laghetto….
La minuta anura, colta da insolita superbia e improvvisa smania di celebrità, immaginò d’un tratto poter diventar grande, grossa e famosa come il bue e prenderne, così, il regno e la corona.
Cominciò, dunque, a prender aria e a gonfiarsi…gonfiarsi…gonfiarsi…fra l’incredulità e lo stupore degli astanti.
Di tanto in tanto si fermava per chiedere ai suoi compagni ranocchietti se fosse diventata grossa come il bue. E quando questi le dicean di no, ella riprendeva imperterrita e indignata a gonfiarsi, gonfiarsi e a gonfiarsi….
Ma avea calcolato male…e fatto il passo più lungo della sua zampa…
E, infatti, gonfia e rigonfia ancora…, tanto si gonfiò che scoppiò e morì!
Purtroppo, come spesso capita – disse un tale arguto d’intelletto – “la bramosia degli onori turba la mente umana e oscura la visione dei pericoli!”.
E così fu per la povera ranocchietta…
Mike Nigro
P.S.: Va da sé che fatti, luoghi, personaggi e animali della narrazione sono del tutto casuali, casualmente riprodotti e frutto solo della sempre più ignobile fantasia rielaborativa dell’autore.
(da Fuori dalla Rete, Giugno 2021, anno XV, n. 3)
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