Trofallassi 2024, l’opera di Maria Rachele Branca

Terracotta refrattaria patinata a freddo e foglia d’oro 55x47x22 cm

In occasione della III Biennale d’Irpinia, Maria Rachele Branca  si è ispirata al fenomeno della 𝑻𝒓𝒐𝒇𝒂𝒍𝒍𝒂𝒔𝒔𝒊 o “ectotrofobiosi”, che in zoologia rappresenta il codice comportamentale delle laboriose colonie dell’ Apis mellifera.
Affascinante esempio di organizzazione sociale, l’alveare è, infatti, una struttura decaedrica di unità operose, il cui agire nel senso di un bene collettivo definisce la complessità dei rapporti esistenti in natura.
Ecco che la valenza nozionistica del titolo qui delinea un rituale atto di cura, che si riflette nella sfera del femminile. E nel far convivere gli intenti di un’arte sociale con la suggestione ornamentale della sua espressione scultorea, il richiamo all’archetipo femminile della natura celebra la vitale opera di impollinazione di questi insetti.
Un’opera che cerca dunque di sensibilizzare il pubblico rispetto all’imminente estinzione degli insetti impollinatori, quale preziosa risorsa per l’intero ecosistema, rimarcata dall’aureo protagonismo scultoreo dell’ape nutrice.
 Testo critico di Rossella Della Vecchia  –  Foto di Guglielmo Gatta
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