Un giovane “bagnolese” candidato alle amministrative di Avellino

L'intervista (Orticalab.it)

«CHI RAPPRESENTA IL PASSATO NON INGOMBRI IL NOSTRO FUTURO. RIPRENDIAMOCI IL DOMANI O AVELLINO MORIRÀ»: “MAI PIÙ”, L’APPELLO DI GIANLUCA NICASTRO (*)

Il candidato più giovane della compagine di Luca Cipriano chiama i suoi coetanei alla riscossa: «Basta emigrazione o con lo sviluppo basato sulle illusioni. Voglio un incubatore comunale di start-up che ci permetta di lavorare e vivere nella nostra città puntando sulle nostre capacità». Sugli spazi di aggregazione: «Ci sono, ma vanno gestiti con idee innovative»


Gianluca Nicastro, lei è il candidato più giovane della lista “Mai Più” che supporta la corsa di Luca Cipriano a Palazzo di Città. Cosa l’ha spinta a scendere in campo a soli 22 anni?
«La passione per la politica. Noi ragazzi dobbiamo porci delle domande, interrogarci e guardare a come migliorare, direttamente, le sorti della città. Faccio parte di una generazione che, purtroppo, è bollata come “disinteressata” soprattutto a causa di una classe dirigente che ci tiene oggettivamente lontani dai processi decisionali. Ma che, nonostante tutto, si arroga il diritto di scegliere anche per conto di noi giovani. Ho scelto di candidarmi nella lista che fa capo a Luca Cipriano perché lui ha energie importanti, uno sguardo lungimirante ma, soprattutto, vuole fare e sa fare. Ha messo insieme 31 storie ed altrettante professionalità partendo dal laboratorio di idee dell’associazione “Ossigeno”: dai tavoli programmatici partiti circa un anno fa è partita una nuova era, quella che porterà alla risoluzione dei problemi della città. Un percorso che ho ammirato, che fa sentire tutti importanti e che mi ha spinto a candidarmi».

Immaginiamo che il suo focus sia proiettato sulle Politiche Giovanili e sui centri di aggregazione…

«Non servono scatole vuote, servono idee per far vivere i nostri centri di aggregazione. Inaugurare l’ex Eliseo a maggio non può essere un punto di arrivo, né di partenza se non si sa come garantirgli un futuro radioso. La fondazione di partecipazione, con la presenza dei privati, è un’ottima soluzione: quella struttura deve essere la casa del cinema. E l’idea di Luca Cipriano di collegare l’ex Gil alla Cineteca di Bologna per creare un corso di restaurazione delle pellicole cinematografiche rappresenta una visione ad ampio respiro. La sfida da vincere è questa: trovare un modo innovativo e concreto per far vivere tutte le strutture cittadine a vocazione culturale, e non solo».

Qual è la proposta che porta in dote per i suoi coetanei?

«A differenza di molti candidati ho partecipato alla stesura del programma elettorale di “Mai Più”. La sfida più coraggiosa che abbiamo messo nero su bianco è quella di creare un percorso di sviluppo vero per la nostra città e per i ragazzi come me: vogliamo avere un futuro ad Avellino, vogliamo trovare lavoro qui. La mia proposta è quella di creare un incubatore di start-up comunale, utile a definire i percorsi di finanziamento per i giovani che vogliono fare impresa nel capoluogo. Evitando, glielo dico subito, ogni tipo di ottica assistenzialista. Ovvero di ripetere la cascata di soldi piovuti su questa città dopo il Sisma dell’80 ma che non hanno portato sviluppo. L’idea è quella di un “futuro endogeno”, che sia stabile e non solo un’illusione come per le generazioni che hanno preceduto la mia. Questo è il vero percorso per uno sviluppo duraturo».

Lei non votò alle scorse Amministrative: si recherà, per la prima volta, alle urne per l’elezione del Consiglio Comunale da candidato. Da giovane impegnato in politica come vede la situazione in città?

«Siamo chiamati a battere il blocco della conservazione, un qualcosa che esiste e che è sotto gli occhi di tutti. Da giovane le dico che, mai come questa volta, c’è bisogno di voltare pagina. Le scorse amministrazione cittadine hanno costretto troppi giovani avellinesi ad andare via: non possiamo permettere che chi fa parte del passato continui ad ingombrare il nostro futuro. Sono, per questo, felice di essere al fianco di Luca Cipriano perché, a differenza di qualche “giovane-vecchio”, non mi sento strumentalizzato da un potere che si sta sgretolando. Guardi al caso Aias, è l’emblema di un vecchio palazzo diroccato che sta crollando su se stesso. Vedo troppi ragazzi come me che parlano di “politica giovanile” ma hanno la stessa visione del futuro di coloro che ci hanno depredati, anzi sono la loro stampella. Avellino vede calare il numero dei residenti, delle iscrizioni alle scuole, dei giovani: rischia la morte e noi siamo chiamati ad impedirlo. Stiamo diventando ininfluenti a livello provinciale, regionale e nazionale. Dobbiamo voltare pagina».

Grazie Nicastro.

«A lei».


(*) Gianluca è il terzogenito del pediatra dott. Americo Nicastro e della maestra Emma Lenzi

fonte Orticalab.it
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