Una tappa del Giro per mostrare Laceno al mondo

Il Giro a Laceno raccontato dal prof. Attilio Meloro, Sindaco di Bagnoli nel 1998

Lo sport come attrattore per il nostro territorio e in questo contesto la tappa del Giro d’Italia a Laceno si può definire come il tassello più importante : un’occasione irripetibile per mostrare le bellezze di Bagnoli al mondo. Nasce in quest’ottica la tappa Maddaloni-Lago Laceno, una giornata di sport e di festa con migliaia di persone lungo i tornanti e sull’ altopiano ad incitare uno dei miti del ciclismo, l’indimenticato Marco Pantani.

Peccato che  a vincere fu Zulle e non Pantani a Laceno tifavamo tutti per lui! Esordisce così il prof. Attilio Meloro, Sindaco di Bagnoli nel 1998 e organizzatore, in collaborazione con la Comunità Montana Terminio-Cervialto, della tappa del Laceno.

La tappa nasce per mettere in evidenza le bellezze del nostro territorio, ed essendo Laceno il centro del turismo invernare regionale, si pensò ad un arrivo qui della corsa rosa. Invitammo Carmine Castellano che era l’organizzatore del Giro e soprattutto conosceva bene questi luoghi avendoli frequentati da ragazzo in quanto  originario del salernitano. La nostra idea gli piacque molto e già nel primo incontro, avvenuto a Bagnoli, decidemmo il percorso della tappa. La nostra priorità era far si che il paese non fosse tagliato fuori, come accade con il flusso turistico che percorrendo la statale sale a Laceno senza entrare nel centro storico.  Si decise, quindi, di far passare la carovana per la piazza e di salire a Laceno attraversando il centro del  paese tracciando il percorso che poi si è ripetuto anche nel 2012. Organizzare l’arrivo della tappa è stata un’esperienza bellissima, nonostante la mole di lavoro e le tante difficoltà, ricordo in particolare che avevamo il problema di dove allestire la sala stampa e il quartier tappa,  fortunatamente avevamo l’hotel Grisone allora gestito da una curatela romana. Preso contatto con loro ci diedero subito la disponibilità dicendomi di rivolgermi al loro referente che era Decio Russo per visionare l’immobile. Agli organizzatori la nostra soluzione piacque sin da subito e riuscimmo così a risolvere l’impasse.   La mia preoccupazione era però che per realizzare l’arrivo si utilizzassero materiali ad alto impatto ambientale e allora concordammo con l’organizzazione che per montare le tribune e l’arrivo il terreno venisse soltanto livellato senza utilizzare cemento o asfalto.

 

Nel 1998 la società era cambiata e anche il Giro d’Italia non era più la corsa “artigianale” approdata a Laceno nel ’76 ma una vera e propria macchina organizzativa con migliaia di persone al seguito fra ciclisti, squadre, giornalisti e addetti ai lavori.

Nell’organizzazione dell’evento mi sono occupato maggiormente della parte logistica e organizzativa mentre per quanto riguarda l’accoglienza costituimmo un comitato tappa dove delegai Mario Frasca  che era assessore al turismo e allo sport, quindi su questo aspetto posso dire poco, però ricordo che gli eventi organizzati per accogliere il Giro d’Italia furono in parte quelli poi riproposti nel 2012 e nella tappa di quest’anno. Abbellimmo il paese con nastri, coccarde e palloncini rosa, organizzammo il concorso: “Vetrine e Balconi rosa”, premiati poi a Laceno sul palco della premiazione.  In quel frangente ricordo di aver consegnato il premio miglior vetrina rosa, ad Antonio Di Capua, all’epoca titolare dell’edicola di Bagnoli.   Al Grisone realizzammo, invece, una mostra fotografica con le immagini dell’arrivo di tappa a Laceno del 1976. Il figlio di Vincenzo Torriani patron del Giro nel 1976, che era nell’entourage del Giro d’Italia, nel vedere le foto del papà a Laceno si emozionò tantissimo e devo dire che anche per noi fu un momento molto bello.  Quello di cui vado fiero e che ancora conservo gelosamente, insieme alla cravatta regalatami da Castellano, sono le cartoline di Bagnoli con l’ annullo postale speciale. L’iniziativa fu realizzata in collaborazione con le Poste italiane che organizzarono un banchetto in piazza nel giorno dell’arrivo del Giro e ricordo con piacere le tantissime persone che  si misero in fila per ricevere l’annullo postale speciale sulle cartoline realizzate per l’occasione.  Colgo inoltre l’occasione per ringraziare Arturo Tammaro che tanto si diede da fare il quell’occasione realizzando, tra le altre cose, una grande bicicletta al centro dell’altopiano poi ripresa dall’alto dalle telecamere della Rai.

Un successo oltre ogni aspettativa e allora per ringraziare tutti si decise di realizzare una targa ricordo alle autorità e gli organizzatori del Giro.

A fine tappa tenemmo un rinfresco con tutte le autorità presso il ristorante Il Caliendo, mentre Carmine Castellano fu nostro ospite a cena al ristorante Lo Spiedo dove  in segno di ringraziamento gli regalammo un quadro di Bagnoli. A proposito di fotografie, spero che in un futuro prossimo, le foto del Giro come quelle del Laceno d’Oro e di altre iniziative vengano esposte in una fototeca aperta al pubblico.

Un auspicio, quello del Prof. Attilio Meloro, che facciamo nostro, sperando  un giorno di poter raccontare, attraverso le immagini,  la storia e le tradizioni del nostro paese.

(da Fuori dalla Rete – La Calzetta del Giro, Edizione Speciale 09 Maggio 2023)

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